Chiara Ferragni, come mai Coca Cola ha sospeso lo spot dopo il caso pandoro?

Ecco perché Coca Cola ha sospeso lo spot con Chiara Ferragni.

Dopo il cosiddetto pandoro-gate, Coca Cola ha deciso di sospendere lo spot con Chiara Ferragni, che avrebbe dovuto andare in onda a fine gennaio 2024. Vediamo insieme, all’interno di questo articolo, il perché di questa decisione.

Chiara Ferragni, perché dopo il caso pandoro Coca Cola ha sospeso lo spot?

Momento davvero pessimo per l’imprenditrice e influencer Chiara Ferragni che dopo il caso del pandoro, vede altri sponsor rinunciare a collaborare con lei. A fine gennaio avrebbe dovuto uscire un nuovo spot di Coca Cola, con appunto Chiara Ferragni ma, il celebre marchio di bibite ha deciso di rinunciare alla collaborazione con la moglie del rapper Fedez. Quindi, dopo aver perso la collaborazione con Safilo, per la produzione di occhiali griffati, arriva quella con Coca Cola. Ma, come mai Coca Cola ha deciso di sospendere lo spot con Chiara Ferragni? Secondo quanto si legge sul quotidiano La Repubblica, Coca Cola aveva siglato un accordo con la Ferragni per la realizzazione di uno spot da mandare in onda verso la fine di gennaio 2024, poco prima l’inizio del Festival di Sanremo, dove Chiara è stata protagonista lo scorso anno. Non è stato comunicato il motivo per il quale Coca Coca ha deciso di rinunciare alla collaborazione, ma tutto fa pensare che sia dovuto al cosiddetto pandoro gate. A oggi sono tante le aziende che hanno sottoscritto delle collaborazioni con Chiara Ferragni e che, da un momento all’altro, potrebbero decidere di sospendere i contratti.

Chiara Ferragni indagata per truffa indagata

Oltre a perdere un’altra collaborazione, Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano per il caso pandoro prodotto dalla Balocco. Questo è stato il primo commento di Chiara Ferragni: “sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile. Sono invece profondamente turbata per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non corrispondenti al vero.” Oltre al caso del pandoro e quello delle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi, verranno anche analizzati casi simili nei quali la vendita dei prodotti di turno griffati Ferragni è stata proposta dall’imprenditrice con scopi solidali. Tra questi potrebbe esserci quello relativo alla bambola Trudi. In questo caso Tbs crew Srl ha però specificato che i ricavi derivanti dalle vendite delle bambole, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019. Intanto l’Ospedale Regina Margherita di Torino ha ricevuto il milione di euro promesso dalla stessa Ferragni. La cifra verrà utilizzata per sostenere l’attività della struttura di oncoematologia pediatrica dell’azienda e per attività di ricerca ancora in fase di definizione da parte di Tbs Crew.

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Scritto da Sara Guglielmetti

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