Roberto Bolle: tutto sull’amore e sul rapporto con la danza

La carriera di Roberto Bolle tra curiosità e passione. Scopri di più sul suo successo internazionale e la sua vita privata.

Il ballerino italiano più famoso e richiesto al mondo è sicuramente lui: Roberto Bolle. Piemontese di nascita, ma con una carriera internazionale pluriennale alle spalle, ha calcato i palchi dei più importanti teatri a livello globale, incantando il pubblico con la sua bravura e la sua bellezza. Scopriamo insieme alcune curiosità e cose nuove sul bel ballerino piemontese.

Il rapporto tra Bolle e la danza

Basta assistere ad una esibizione di Roberto Bolle per accorgersi di tutta la passione e la dedizione che egli ripone nel suo mestiere. Riservato per quanto riguarda la vita privata, è innegabile che il suo più grande amore sia la danza.

Questo sentimento è ben raccontato nell’accoppiata libro e dvd “La mia Danza” del 2010, nei quali Bolle si apre ai suoi fan e racconta le gioie e le difficoltà di essere il ballerino italiano più apprezzato e invidiato degli anni Duemila.

“Mens sana in corpore sano”, l’étoile incarna perfettamente questa locuzione latina. Bolle si allena tutti i giorni per circa sette o otto ore, cominciando dallo stretching e dagli esercizi di allungamento muscolare, per terminare con le prove dei suoi spettacoli. Una dedizione simile non può che derivare da una grandissima passione per l’arte della danza. La costanza negli allenamenti si rispecchia nel fisico statuario del ballerino che è considerato un vero e proprio sex symbol: muscoli torniti e viso d’angelo, se non è questo un principe azzurro!

Ma tanti sacrifici portano negli anni anche a dei riconoscimenti estremamente prestigiosi e ben meritati, come il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ricevuto nel 2013, per i risultati acquisiti in campo culturale verso il Paese, e la Medaglia dell’UNESCO per la diversità culturale, consegnata al ballerino l’8 aprile 2014 a Parigi, durante una cerimonia che contava ben cento invitati, presenti solo per lui e per congratularsi del suo enorme talento.

Tutto quello che tocca il Re Mida italiano della danza diventa oro insomma.

Gli albori della carriera

Roberto Bolle scopre il suo amore per la danza già in tenera età, sostenuto dalla madre che asseconda subito l’attitudine del figlio. Nato a Casale Monferrato nel 1975, Roberto cresce a Trino, nel Vercellese, dove comincia presto gli studi di danza classica. All’età di 12 anni, però, decide di sostenere le audizioni per accedere a quello che è considerato il tempio del Balletto: la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Com’è prevedibile, Roberto supera brillantemente queste audizioni e si trasferisce a Milano per cominciare a frequentare i corsi e dare inizio così alla sua stellata carriera.

L’incontro con Nureyev

Tuttavia la vera svolta, che coincide anche con la prima grande difficoltà incontrata sul suo percorso, avviene nel 1990, quando il celeberrimo ballerino e coreografo Rudolf Nureyev, impressionato dal talento di Roberto, lo richiede per il ruolo di Tadzio in “Morte a Venezia”, spettacolo che sarebbe andato in scena all’Arena di Verona.

La Scala, però, nega a Bolle il permesso di accettare l’offerta del grande ballerino russo a causa della sua giovane età, considerata ancora troppo acerba e non pronta quindi per un evento del genere. Roberto, nonostante ciò però, non si lascia scoraggiare, tanto da dichiarare più volte di aver sempre considerato quel primo ostacolo come una conferma. La conferma di trovarsi sulla strada giusta.

Un’iniezione di fiducia, insomma, che solo un artista del calibro di Nureyev poteva dargli. Da quel giorno, il giovane quindicenne in calzamaglia diventa realmente consapevole di ciò che vuole diventare e del fatto che avrebbe lottato con tutto sé stesso per ottenerlo.

Le prime grandi esibizioni

Successivamente, la sua carriera decolla e si arricchisce di successi e grandi esibizioni. A soli ventidue anni debutta per la prima volta al cospetto della Famiglia Reale inglese, incantando la Principessa Margaret, ne “Il Lago dei Cigni”, nella meravigliosa cornice del Royal Albert Hall di Londra. Gli inglesi dimostrano di amare molto Bolle e lo vedranno ballare in diverse occasioni, spesso al fianco della stella assoluta del Balletto britannico: Darcey Bussell, con la quale stabilirà un’intesa professionale perfetta. Anche la Regina Elisabetta II non è immune al fascino e all’eleganza di Roberto, tanto da invitarlo ad esibirsi come unico artista italiano durante la celebrazione per i cinquant’anni del suo regno.

Il 1 aprile 2004, Bolle si esibisce per un’altra personalità chiave del Novecento: Papa Giovanni Paolo II. In occasione della Giornata della Gioventù, infatti, il ballerino esegue un assolo sulle note dell’“Ave Verum” di Mozart, in Piazza San Pietro a Roma. Ma questo non è l’unico dei suoi assoli ad aver ottenuto un successo grandioso. Infatti, nel 2006, torna nella sua regione natale per l’inaugurazione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino. Durante la cerimonia di apertura dell’evento, trasmessa in mondovisione, estasia il pubblico con una coreografia che ha lo scopo di omaggiare l’arte italiana dal Futurismo in poi. Accompagnato da note psichedeliche e costumi fantasiosi, con i suoi movimenti leggeri e perfetti rende la coreografia di Enzo Cosimi una vera e propria opera d’arte.

Curiosità sugli amori di Roberto Bolle

Sulla vita privata e gli amori di Roberto Bolle per diversi anni non è trapelato molto. Anzi, quasi niente. Pur non avendo mai rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla propria sessualità, nell’ottobre 2015, suo malgrado, si ritrova protagonista di una notizia di cronaca rosa.

Infatti, un famoso periodico decide di pubblicare una foto inequivocabile, nella quale Bolle, a cavallo di una moto, si abbandona ad un sensualissimo bacio con il chirurgo estetico Antonio Spagnolo, nella notte di Brera, nel cuore di Milano. Purtroppo, però, i protagonisti di questa love story, spiazzati dalla risonanza mediatica della notizia, decidono di non proseguire la relazione, troncando così quello che sembrava l’inizio di una bollente storia di passione. Dopo questo avvenimento, il ballerino opta ancora di più per la riservatezza della sua vita privata, tanto che risulta oggi quasi impossibile paparazzarlo in dolce compagnia.

Roberto Bolle e Marco Mengoni

Quest’estate, però, uno scatto postato su Instagram dallo stesso Bolle fa impazzire i fan. Accompagnata dall’hashtag “wheninnewyork”, ovvero “Nel mentre, a New York” in italiano, l’immagine ritrae l’étoile assieme a uno dei cantanti più apprezzati in Italia: Marco Mengoni.

I due, nella tanto chiacchierata immagine, sono seduti su una panchina della Grande Mela con il volto coperto da grandi occhiali da sole, mentre sorridono sornioni in favore della fotocamera. Tanto è bastato per scatenare le fantasie dei followers: “Sareste una bellissima coppia”, “L’amore in una foto”, e ancora “Sposatevi!”. Nessuna dichiarazione ufficiale è seguita dopo quello scatto, che quindi parrebbe solo il simbolo di una bella amicizia. Ma i fan più romantici della coppia di artisti non smettono di sperare.

Roberto Bolle alla Scala

Pur avendo danzato in tutti i maggiori teatri del mondo e con le compagnie più prestigiose, tra le quali il Balletto dell’Opéra di Parigi, il Royal Ballet di Londra e l’American Ballet Theatre di New York, per il quale Bolle svolge anche il ruolo di Principal Dancer, divenendo il primo italiano a ricoprire tale ruolo, Roberto Bolle deve molto al Teatro Alla Scala di Milano che lo ha forgiato e consacrato étoile, ovvero primo ballerino, nel 2004.

Dopo la chiusura del sipario su “Onegin” di Cranko, e tornato dopo cinque anni nel capoluogo meneghino, Bolle si sta ora preparando all’apertura della nuova Stagione, durante la quale si esibirà, tra l’altro, in “La Dame aux Camélias”, sulla base dell’omonimo romanzo di Alexandre Dumas. L’anteprima che andrà in scena il prossimo 15 dicembre, dedicata ai giovani under 30, è già sold out.

Prossimi appuntamenti

Gli spettatori del Teatro alla Scala rivedranno il ballerino tra marzo e aprile del prossimo anno, con il trittico “Mahler 10/Petite Mort/Boléro”. Durante quest’ultimo, per la prima volta Bolle interpreterà il ruolo della Melodia sul famoso tavolo rotondo, che farà la sua ricomparsa alla Scala dopo ben quindici anni di assenza.

Insomma, gli appuntamenti per la prossima Stagione del Balletto sono imperdibili. Non resta altro da fare se non comprare i biglietti!

Roberto Bolle in tv

Ma Roberto Bolle non lascia a bocca asciutta nemmeno coloro che preferiscono la televisione al teatro. L’8 ottobre 2016, infatti, Rai Uno trasmette in prima serata “La mia danza libera”. Questo, è un emozionante viaggio alla scoperta dell’arte del ballerino, in compagnia di numerosi ospiti italiani ed internazionali, non solo del mondo della danza, come Misty Copeland e Anna Tsygankova, ma anche della musica e dello spettacolo, tra cui ricordiamo Asaf Avidan, Elio, Jovanotti, Luisa Ranieri, Francesco Pannofino e molti altri ancora.

Celebre il piacevole siparietto con la comica Virginia Raffaele nelle vesti dell’ineguagliabile Carla Fracci, che si lascia andare ad un simpatico passo a due con Bolle. In Italia, “La mia danza libera” sdogana il Balletto in prima serata e fa man bassa di apprezzamenti, segnale che il nostro Paese è ancora in grado di riconoscere la bellezza e lo spessore di uno spettacolo realizzato veramente bene e curato nei minimi dettagli.

Danza con me

Dopo la magia e il successo della sopra citata trasmissione, la Rai non può fare altro che replicare e riportare quindi il Balletto in televisione il 1 gennaio 2018, questa volta con uno spettacolo dal titoloDanza con me. Roberto non sarà soltanto il protagonista di questo nuovo programma, ma anche il direttore artistico e ciò si noterà dalla raffinatezza ancora più evidente nella scelta dei dettagli.

Come sempre, si prevede la presenza di tantissimi ospiti che aiuteranno Bolle a mostrare la spettacolarità della danza, arte che si presta a realizzare uno spettacolo di qualità e precisione, ma anche pieno di ironia e leggerezza. Niente di meglio per riprendersi dai bagordi della notte di Capodanno e cominciare il nuovo anno con un po’ di poesia.

“The King of Dance”, così come ribattezzato dal Times, tra i tanti successi raggiunti nel corso della sua invidiatissima carriera, è riuscito in questo modo anche nell’impresa di avvicinare un pubblico più pop alla raffinatezza del Balletto.

Scritto da Martina Borsotti

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