Antonella Clerici, la figlia degenere di Veronelli

Luigi Veronelli condusse in Rai nel 1974 l’antenato della Prova del Cuoco. Prima di morire, disse la sua su Clerici & C: “Giudico le trasmissioni sulla gastronomia, pessime!”

“Giudico le trasmissioni televisive (sulla gastronomia, ndr), sia ministeriali, sia private, pessime, solo capaci di ripercorrere, in modo pedissequo e avvilente, percorsi già percorsi”.

Così mi diceva in un’intervista che ho avuto l’onore di fargli 8 anni fa per il Franco Bernabè Magazine, Luigi Veronelli, il “Padre nobile della Gastronomia italiana”, secondo Gambero Rosso.

In qualche modo anche il Padre di Antonella Clerici e Benedetta Parodi, perchè già nel 1974 parlava di cibo e vini in “A Tavola alle 7” su Rai Uno, assieme ad Ave Ninchi.

E per questo suo tranciante giudizio, condiviso da Aldo Grasso, veniva addirittura contestato post mortem dall’autore de La Prova del Cuoco Carlo Raspollini (leggi qui la lettera indirizzata a questo blog)

Nell’era in cui i palinsesti sono invasi da esalazioni di fritti ed olezzi di ribollite dalla mattina alla sera, sarebbe stato interessante sentire in che modo avrebbe raccontato la Cultura eno-gastronomica il più bravo Comunicatore del ramo.

Nell’intervista fatta un anno prima della sua morte, Veronelli denunciava che “proprio perché anarchico e disobbediente, non ho più spazio reale nei mezzi televisivi, se non per qualche breve intervista…”.

Molto triste, considendo i suoi meriti di Comunicatore televisivo, riassunti da Aldo Grasso in questo articolo del Corriere della Sera, che ripropongo in parte.

“…dopo la fondamentale esperienze di Mario Soldati, ‘viaggio nella valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuini’, 1957 (era la prima volta che la tv si occupava della materia: cibi, vini, coltivazioni, cantine, caseifici, salumifici, industrie dolciarie furono trattati con la stessa dignità con cui si deve trattare un fatto di cultura), toccò a Veronelli inaugurare la prima rubrica di cucina in tv, ‘A tavola alle 7’, 1974, con Ave Ninchi, scritto da Paolini e Silvestri e diretto da Dada Grimaldi”.

“Per sette anni Veronelli insegnò agli italiani un po’ di educazione alimentare. «Quando mi comunicarono – ha scritto Veronelli – che per la terza annata di ‘A tavola alle 7’ Delia Scala (a sua volta subentrata a Umberto Orsini, ndr) sarebbe stata sostituita con Ave Ninchi, ebbi non pochi contrasti e i due autori il loro da fare per convincermi, poi scoprii che Ave, così diversa, era una compagna ideale; si stabilì una coppia, lei l’angelo familiare; io il demone per le mie puntualizzazioni continue ed esasperate». Insomma nella tv attuale nessuno inventa niente”.

“A Veronelli si deve anche un coraggioso programma sui vini voluto da Folco Portinari e Franco Iseppi: ‘Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini’, Raitre, 1979, con Nichi Stefi e la regia di Mario Mariani. L’anno dopo, con Angelo Paracucchi, Veronelli inaugura la fascia di mezzogiorno con il settimanale ‘La Meridiana’: l’uno insegnava a mangiare bene, l’altro a bere meglio. Ora la tv non fa più educazione alimentare (salvo rari casi) ma turismo gastronomico; più preoccupata degli sponsor che della salute del cittadino”.

Scritto da Style24.it Unit

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