X-Factor 4, un resoconto quasiserio: cosa salvare e cosa buttare

Cosa mi Š piaciuto

Nathalie: non so se diverr… una stella della musica italiana. Penso di no. Tendo a figurarmela pi— come un fenomeno di nicchia, perennemente alla ricerca di sonorit… particolari. Per• si Š dimostrata valida: stare sullo stesso palco con Skin e non venirne schiacciati significher… pur qualcosa. Le auguro di trovare la sua strada, e di non rimanere invischiata nel mainstream della musica italiana, troppo spesso melenso e senza sbocchi.

Nevruz (personaggio): si pu• dire quel che si vuole, ma non che non abbia catturato l’attenzione. Per molti mezzi matti (come me) ha rappresentato l’unico motivo d’interesse, l’unico spunto per guardare una trasmissione altrimenti bolsa e chiusa in se stessa. Eccessivo, casinaro, inclassificabile, il personaggio Nevruz Š gustosissimo quando fa il pazzo e va a briglia sciolta. Se si cerca una performance priva d’imperfezioni, per•, bisogna rivolgersi altrove (vedi sotto).

Enrico Ruggeri: il percuorso di Ruggeri mi mancher…. Partito in sordina (Š riuscito nell’impresa di scegliere 2 gruppi su 3 orrendi), ha poi preso le misure al programma e ha cercato di dare il suo contributo in maniera spontanea, affezionandosi sinceramente ai Kymera – forse fin troppo. Logorroico in alcune occasioni, glielo perdono grazie alle volte che ha infilato gli occhiali anni ’80, dimostrando autoironia. Al contrario di altri, ha cercato per quanto possibile di proporre brani se non originali, almeno diversi.

Davide: niente male il ragazzino. Un filo ripetitivo, alla lunga, ma anche molto giovane. Probabilmente uno dei pochi minorenni della tv che non risulta istantaneamente odioso. Un gran pregio. Ha umilt…, e non fa pesare il fatto d’essere bello, bravo e buono. Altro grosso pregio. Pu• fare strada, ma corre il serio pericolo di finire nel frullatore del commerciale-trattino-sanremese e di non uscirne pi—. Gli auguro di non rovinarsi, perchŠ secondo me Š meglio di quel che potrebbero fargli cantare.

Cosa NON mi Š piaciuto

Anna Tatangelo: bravissima… in un altro universo. Un flop clamoroso (Epic Fail!). Paracula, finta-giovane, perbenista, musicalmente impreparata (“questa canzone non la conoscevo!”). Verso la met… del programma sembrava essersi ripresa, poi ha gettato tutto alle ortiche con la questione-Stefano, in cui ha rifiutato di esporsi per non sporcarsi l’immagine (e per non sporcarla di riflesso a Giggi). Il “suo” pubblico, a cui deve tutto, la blocca e non le consente di evolversi. Rischia di rimanere tutta la vita la “donna neomelodica del re del neomelodico”. Contenta lei.

I casi umani (Stefano): In MOLTISSIMI hanno fatto notare questa “deriva strappalacrime” dello show, assente gli scorsi anni. Ettepareva, giustamente l’anno in cui lo seguo io diventa un infame piagnisteo. Coi casi umani viene confuso il talento con l’infanzia difficile, e si spinge affinchŠ vada avanti non gi… chi Š bravo, bens chi impietosisce di pi—. La menata del “cuore” (“io ci metto il cuore”, “tu hai cuore”, “giudicate col cuore”) ha rotto le balle ed Š pericolosissima, perchŠ non si basa sulla meritocrazia, ma sulla pena. Un’indecenza. Metodologia da reality di bassa lega, non da talent show di livello.

Nevruz (cantante): il personaggio Š divertente, ma con un X-Factor serio c’entra davvero poco. E’ stato preso perchŠ “personaggio”, appunto, non perchŠ “cantante”. Da quel che leggo in giro, nelle scorse edizioni uno cos non avrebbe neanche preso parte al programma. Altro esempio di deriva grandefratelliana del talent.

Elio (senza Storie Tese): spiace dirlo, ma m’aspettavo di pi—. Avrebbe dovuto rappresentare il Giullare della letteratura, colui che punta il dito contro le prepotenze e che critica il potere con il sorriso. Avrebbe dovuto essere irriverente e caustico. Avrebbe potuto e dovuto prendere intelligentemente in giro il programma stesso. Si Š invece colpevolmente appiattito sulle meccaniche di gioco, quasi appisolandosi sul finale. Ha inoltre pi— volte assegnato a Nevruz delle canzonacce che l’hanno snaturato. Senza le Storie Tese attorno, ahimŠ, perde parecchio.

Mara Maionchi: appena l’ho vista mi ha fatto ridere. Dopo due puntate ridevo gi… meno. Dopo quattro puntate ha iniziato a starmi sul gozzo. Sorvolando sull’opportunit… di sganasciarsi per le scurrilit… pronunciate da una signora ultrasessantenne, quel che non m’Š andato gi— Š stato quel modo acido ed intransigente di difendere a priori le scelte fatte, anche quando l’errore era evidente. Troppo coinvolta con Stefano (gli farebbe mai firmare un contratto? Lo illuderebbe fino a quel punto?), troppo mielosa e antiquata nella scelta dei brani (vedi sotto).

Francesco Facchinetti: Classico esempio di raccomandato totale. Lavora in Rai perchŠ Š “il figlio di…” e perchŠ Š “protetto da…”. Monotono, confusionario, buonista, carismatico come una rapa bollita. In una parola, superfluo. Con un conduttore differente, gli ascolti forse non sarebbero cos mortificanti.

Le scelte dei brani: salvo rarissimi casi, una sciagura. Canzoncine ruffiane a tutto spiano, assegnazioni insensate (ai rocker danno le nenie, ai maschi danno brani da donna) o autoreferenziali (la canzone di marcomengoni data a Dami Š stato l’apice della follia).

Gli ospiti: troppi ed inutili. Un sacco di marchettoni obbligati e di “amici degli amici”. Meno questuanti e pi— qualit… sarebbe cosa gradita. Un discorso a parte merita marcomengoni, vero uomo-ovunque dello show. Invitato o nominato giusto quelle milletrecentosessanta volte in tredici puntate, un record. Marcomengoni, marcomengoni, marcomengoni. Un mantra.

L’autoreferenzialit…: va di pari passo con il problema-ospiti. Hanno invitato quasi esclusivamente gente a cui serviva una spinta o una buona pubblicit…. Quei pochi che non ne avevan bisogno (chi? Una spinta serve a tutti) erano amici/parenti di qualcuno del programma, oppure ‘roba loro’ (marcomengoni). Una gestione da sagra di paese… o da sfigati provinciali, se mi passate il termine.

Il Tilt: meccanismo palesemente farlocco, inventato solo per spillare altri soldi al pubblico. I giudici devono essere dispari, punto.

I Verdetti dei giudici: un arbitro che Š anche concorrente falsa in maniera prominente ogni tipo di gara. Ad X-Factor i giudici, invece di giudicare, si son fatti la lotta tra loro. Ogni settimana ho assistito a scenette in cui il cantante di A riceveva a priori il voto da A, e il cantante di B otteneva sempre il voto di B. Asilo nido. Pi— logico sarebbe inserire un giudice in pi— (portandoli da 4 a 5, per dire) con una regola che escluda di volta in volta i due giudici coinvolti, in modo da ottenere valutazioni pi— oggettive.

Scritto da Style24.it Unit

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