Napolitano, i figli degli immigrati e la Lega tricolore

Il presidente della Repubblica invoca la cittadinanza per i figli degli immigrati e la Lega – quelli della secessione e della Padania libera – parla di “Costituzione stravolta”.

Caduto il governo Berlusconi è scattato l’allarme tra comici, editorialisti, polemisti, blogger e giornalisti: adesso di che scriviamo? Come si fa ad andare avanti senza i fuochi d’artificio che, ogni giorno che scendeva in terra, il circo del sultano garantiva? Ma per fortuna l’armata Brancaleone che guidava il Paese non è scomparsa, sono ancora tutti in parlamento (e soprattutto in televisione, dove da sempre trascorrono la maggior parte del loro tempo) pronti a inventare una boutade al giorno per non farci annoiare.

Ieri, per esempio, alcuni titoli dei principali telegiornali risultavano irresistibilmente comici. Si parlava dell’esternazione del presidente della Repubblica, che tornando sulla questione della concessione della cittadinanza, ribadiva di trovare assurdo che i figli degli immigrati nati entro i nostri confini non diventassero automaticamente cittadini italiani, come peraltro accade in molti altri paesi occidentali.

Di seguito, tutti i notiziari, riportavano la replica infuriata degli xenofobi della Lega Nord che, per bocca dell’ex ministro dell’Interno che inneggiava alla Padania libera, attaccava: “Napolitano è fuori dalla Costituzione”. Pensate, la Lega che si preoccupa del rispetto della nostra legge fondamentale! Verrebbe da chiedersi: ma il parlamento del nord, la secessione, la Padania, il tricolore usato come carta igienica, stanno tutti dentro la Costituzione? A quale articolo, se è lecito chiedere?

(Nella foto: bandiere padane).

Scritto da Style24.it Unit

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