L’educazione sessuale ai tempi della tv e di internet: se il porno sale in cattedra al posto della scuola e dei genitori

Da tempo gira sul web (e ultimamente anche su Facebook) una raccolta di domande sul sesso, a dir poco strampalate, arrivate nel corso degli anni alle redazioni di Cioè e Top girl, due ormai "storiche" riviste che si rivolgono al pubblico femminile adolescente. A leggerle ovviamente si sorride, ma si resta anche parecchio stupiti dal livello di ignoranza e disinformazione delle ragazzine che scrivono, che non sembrano molto più consapevoli di quanto dovevano essere alla stessa età le loro nonne.

C'è da dire che le lettere sono tutte abbastanza datate, credo che la maggior parte risalga alla fine degli anni novanta, ma fa impressione leggere di quindicenni che domandano se baciando si può restare incinte o se un bidet alla Coca-Cola può sostituire la pillola del giorno dopo. Sarebbe sociologicamente interessante verificare se il livello delle lettere di oggi è almeno un poco cambiato, se emerge un minimo di informazione e consapevolezza in più.

È probabile che sia così, ma più che altro grazie alle informazioni che si possono facilmente reperire in rete e non certo perché qualcosa intorno agli adolescenti sia cambiato: a scuola l'educazione sessuale vera e propria (a parte qualche nozione spicciola in genere fornita dall'insegnante di scienze) resta un tabù, i genitori italiani si guardano bene dall'affrontare certi argomenti e si mostrano sempre più incapaci di assolvere al loro ruolo di educatori e la Chiesa continua a predicare un'idea di sessualità legata al matrimonio e alla procreazione che ormai viene rifiutata anche dai fedeli più devoti.

La verità è che da tempo gli adolescenti italiani vengono iniziati al sesso principalmente, se non esclusivamente, dalla pornografia (più o meno soft), ieri consumata nella forma dei giornaletti, del vhs e dei filmetti sulle tv private, oggi attraverso dvd, tv a pagamento e internet. Per il resto il silenzio sull'argomento è assoluto. Nella televisione generalista l'ultimo che ha provato a portare in video il tema, cioè Giuliano Ferrara ante conversione papista, è stato prontamente stoppato e a parte qualche esperimento sui canali marginali, come la trasmissione di Camilla Raznovich su Mtv, non si è mai più visto nulla.

Ora, senza voler criminalizzare nessuno, il porno non è esattamente il miglior insegnante che si potrebbe scegliere per i ragazzini, non foss'altro perché racconta il sesso più attraverso i soliti stereotipi dell'immaginario maschile che rifacendosi alla realtà dei rapporti tra uomini e donne (o uomini e uomini e donne e donne, perché anche di omosessualità si dovrebbe parlare).

Domanda: sarà mica un caso se le ragazzine di oggi sognano tutte di fare le veline e di sculettare in televisione? O che si senta di adolescenti che intrecciano commerci di foto osé per pagarsi le ricariche telefoniche? O che molti ragazzini vedano le loro coetanee quasi esclusivamente come "prede sessuali"?

(In alto: un'immagine di una copertina di Top Girl di qualche anno fa).

Scritto da Style24.it Unit

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