Fabrizio Corona, il gossip, i vip, il pubblico: chi è senza peccato scagli la prima pietra

Fabrizio Corona rappresenta forse meglio di chiunque altro il lato volgare, decadente e malsano di questa triste Italia da basso impero in cui ci tocca vivere. Ha notorietà, mediatica e soprattutto televisiva, perché incarna la desolante filosofia di questi tempi che ha conquistato tanti italiani: un nuovo edonismo basato sul rifiuto di qualsiasi regola etica ma anche estetica, tutto teso al conseguimento di quelli che sono considerati gli unici valori che contano: soldi e successo. Un Dorian Gray dei poveri, che non si sogna nemmeno di voler vivere la vita come un'opera d'arte ma molto più prosaicamente desidera sguazzare nel lusso e trombarsi belle donne.

Per Corona, una vita senza essere nel giro di quelli che contano e finiscono in tv, senza poter vantare guadagni milionari, senza una fidanzata famosa da esibire in giro, senza una macchina sportiva da centomila euro, senza l'invidia di quelli che non hanno tutte queste cose, è una vita non degna di essere vissuta. Insomma, fuori di metafora, il soggetto in questione è uno che ha filmato di nascosto l'ex moglie Nina Moric, piangente e disperata a causa della separazione, per rivendersi poi le immagini a Mediaset. Inquadrato il tipo?

Ora, non si può essere condannati per immoralità (parola che molto più spesso di quanto Corona creda fa rima con stupidità, ma questo è un altro discorso), si può essere condannati per una violazione specifica della legge e l'ex fotografo è accusato di diversi reati: pistole rubate, soldi falsi, corse senza patente ed estorsione. Recentemente Corona è stato riconosciuto colpevole di quest'ultima imputazione e punito con tre anni e otto mesi di carcere: vendeva delle foto compromettenti ai vip colti in fallo dai paparazzi in modo che questi ultimi potessero evitare di finire sui giornali scandalistici.

Tecnicamente non vi è dubbio che si tratti di estorsione, cioè di un ricatto bello e buono: tu paghi e non finisci sputtanato sui giornali. Certo però, da un punto di vista etico, non emerge tutta questa differenza tra un Corona che prende i soldi dalla vittima di uno scoop fotografico e un altro che li prende da un giornale scandalistico, facendo pubblicare delle foto che potrebbero rovinare una carriera, un matrimonio, una famiglia.

Detto questo, il discorso è ben lontano dall'essere così semplice, visto che molto a fatica e solo al costo di un'ipocrisia colossale si possono inquadrare i vari vippini televisivi come delle vittime tout court, visto che è risaputo che il novanta per cento dei servizi fotografici sono frutto di montature e accordi sottobanco tra fotografi e fotografati, la maggior parte dei quali sarebbe disposta a vendersi la mamma pur di finire in copertina su Chi, Novella 2000 o Di più.

Infine, se vogliamo risalire all'ultimo anello della catena, non si può fare a meno di citare quel pubblico beota che si segue avidamente le trasmissioni di gossip e riempie le tasche degli editori della stampa scandalistica per avere notizie – peraltro quasi sempre fasulle e frutto di montature e patacche giornalistiche – su chi si innamora, chi si sposa, chi divorzia, chi tradisce e chi si tromba chi tra le mezze calzette dello spettacolo. Come se non ci fosse altro di cui occuparsi e interessarsi. In parole povere: se Corona e tutto questo nauseante e idiota circo del gossip esiste la responsabilità è di chi usa il telecomando e va in edicola ad acquistare certa spazzatura. E non c'è "ma" che tenga.

Scritto da Style24.it Unit

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