di Ferruccio Gattuso
Angelina Jolie forse voterà per il candidato repubblicano John McCain, e non per il democratico Barack Obama. Ok, ci sarebbe in partenza da considerare il perché dell’immolamento di una pagina di Esteri del “Corriere della Sera” (oggi) a un tema del genere. Si dovrebbe a quel punto riflettere anche sul perché da ormai molto tempo questo tipo di paginate insulse trovi spazio su tutti i quotidiani, e non negli angoli adibiti alla “melina” gossip o di costume ma, per l’appunto, in Esteri o Politica Interna. La cazzata dipinta da fatto su cui scatenare la propria pensosità. Insopportabile, per la minoranza di italiani che ancora sacrifica un euro per un quotidiano da edicola (gli altri, quelli free, vanno via come il pane).
A voler cercare uno spunto “semiserio” su questa imprescindibile notiziona, si potrebbe dire che, sì, in effetti l’Angelina – star riconosciuta ad Hollywood – dichiarando una tentazione per il candidato repubblicano rompe l’intonazione conformista e soffocante da “coro dell’Antoniano” della cine-comunità liberal d’oltrecoeano, tutta schierata pro-Obama. Altri divi simpatizzanti per il “partito dell’Elefante” ci sono, negli States: pochi, ma signficativi, se si pensa a Bruce Willis, Clint Eastwood (ex sindaco repubblicano), Arnold Schwarzenegger (attualmente governatore della California).
A farci cadere le braccia è però il commento di Paolo Valentino sul “Corriere”: “Considerata fin qui di area democratica, soprattutto per le sue battaglie umanitarie in favore dei rifugiati, dei poveri e dei bambini del Terzo Mondo – scrive il corrispondente da Washington – Angelina Jolie ha sorpreso tutti, rivelando che lei è registrata come indipendente e non ha ancora scelto chi votare”.
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