Rai, si pensa alla norma anti Fuortes

Il mancato addio dell'Ad Carlo Fuortes blocca la presentazione dei palinsesti. Il governo pensa alla norma anti Fuortes.

Caos in Rai dove il mancato addio dell’Ad Carlo Fuortes impedisce la presentazione dei palinsesti. Il governo pensa a una norma anti Fuortes. Vediamo, all’interno di questo articolo, di saperne di più.

Carlo Fuortes, chi è?

Carlo Fuortes, classe 1959, è un dirigente pubblico ed economista italiano. Fuortes si è laureato in scienze statistiche ed economiche presso La Sapienza di Roma, ha inoltre svolto studi e consulenze sui temi dell’economia della cultura, in particolare sulla gestione di teatri, musei e beni culturali, fino ad arrivare allo spettacolo dal vivo, alla televisione e al cinema. Dopo diverse esperienze, a luglio del 2021 è diventato l’amministratore delegato della Rai, carica che avrebbe dovuto lasciare questo mese, ma che lo vede ancora in sella, impedendo così alla Rai la presentazione dei palinsesti e l’avvio della stagione estiva.

Rai, norma anti Fuortes

Il mancato addio dell’amministratore delegato Carlo Fuortes impedisce di fatto la presentazione dei palinsesti e l’avvio della stagione estiva. In Rai è quindi tutto bloccato, molti direttori dei generi si trovano in pratica costretti a prologare i propri programmi fino al 30 di giugno. “A ottobre manderanno in onda il monoscopio“, queste le parole ironiche di alcuni dirigenti.

Il 28 giugno solitamente venivano presentati i nuovi palinsesti, quest’anno molto probabilmente verranno presentati a luglio, poiché al momento nessuno è in grado di pianificare nulla. Carlo Fuortes, con l’approvazione del Bilancio, avrebbe dovuto lasciare la sua carica come amministratore delegato, ciò però non è ancora avvenuto, poiché, sfumata la possibilità della sovrintendenza della Scala di Milano, Fuortes non ha alcuna intenzione di lasciare fino a quando non sarà certo di avere una nuova destinazione, come il San Carlo di Napoli. A questo ci sta lavorando il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ma, per obbligare l’attuale sovrintendente del teatro San Carlo, Stéphane Lissner, occorre una norma che richiede diverso tempo.

C’è però un’altra strada percorribile, giovedì 27 aprile è prevista l’assemblea dei soci. “l’ad resta in carica per tre anni dall’atto di nomina salvo la facoltà di revoca da parte del Consiglio di amministrazione, sentito il parere dell’assemblea.” Così recita l’articolo 29, comma 2 dello Statuto. Per fare ciò e togliere quindi la carica a Fuortes, serve quindi la maggioranza dei sette consiglieri del cda e la volontà dell’azionista, ovvero il Mef. Il governo ci sta riflettendo anche se ancora non ha preso una decisione definitiva per evitare di compromettere il lavoro sui palinsesti.

In merito a quanto sta succedendo in Rai, Giancarlo Leone, ovvero il Presidente dell’Associazione produttore, si mostra davvero molto preoccupato, chiedendo appunto al Mef di intervenire.

“Tutto è incredibilmente fermo: progetti di produzione interne ed esterne, fiction, documentari, animazione, intrattenimento. Tutto. Occorrono mesi di preparazione solo per siglare accordi di coproduzioni e per partire con i progetti. Il rischio di non andare in onda a ottobre è altissimo. A noi non interessa se e chi guiderà in futuro l’azienda, noi chiediamo che la situazione si sblocchi subito senza aspettare soluzioni al vertice che evidentemente non ci sono. Quando c’è un’amministrazione che governa la Rai, questa non si può fermare. Invece è così.”

In poche parole il futuro della Rai dipende dalla prossima occupazione di Fuortes.

Scritto da Sara Guglielmetti

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