Grandi Fratelli e Grandi Sorelle, gli sciacalli di Avetrana, le puttane di Berlusconi: la tv italiana Š tutta qua?

Sono raffreddato. Non una notizia da prima pagina, me ne rendo conto, ma sufficiente per dare un minimo di senso a questo post. S, perch‚ quando uno Š raffreddato rimane a casa, volente o nolente. Ed a casa, tra uno starnuto ed un colpo di tosse, c’Š la televisione, che ci aspetta a braccia aperte.

Non che io sia il tipo da starmene tutto il giorno in panciolle davanti alla tv, sia chiaro. Leggo, scrivo, cucino, navigo su internet, e via dicendo. Ma con la testa pesante Š pi— difficile dedicarsi ad attivit… brillanti, quindi mi ritrovo mio malgrado a ciondolare attorno al divano.

Annoiato, decido di prendere il toro per le corna, e con un gesto di sfida agguanto il telecomando. Fisso la tv con franchezza. Lei mi fissa a sua volta, circospetta. “Sorprendimi”, le chiedo mentre l’accendo. “Sorprendimi”.

Non ci crederete, ma Š andata perfino peggio di quanto m’aspettassi. Avete mai provato a vedere seriamente chi c’Š nel cosiddetto mainstream, che programmi fanno, di quali argomenti discutono? Ne vien fuori un quadro tendenzialmente deprimente.

La prima cosa che noto, lapalissiana, Š che si parla troppo di tutto, spesso senza basi. Un blaterare continuo ed insostenibile, sciocco e monotono, che cannibalizza uomini, luoghi, notizie ed idee. Un insistente brusio di sottofondo che confonde la mente e non consente di focalizzare i pensieri. Miliardi di telecamere, di microfoni, di show e di ospiti per non dire un cazzo di niente. E’ stupefacente.

Intere trasmissioni, soprattutto quelle del pomeriggio, fondate sul gossip selvaggio, sul personaggio morto di fama che torna dall’oblo dopo vent’anni di silenzio (se c’Š caduto, nell’oblo, forse un motivo c’era), sulle banalit… trite e ritrite presentate come “novit… del giorno”, sui mezzi figuri che di lavoro sembrano fare “l’ospite tv”. I Grandi Fratelli e le Grandi Sorelle (le Perego, le D’Urso, le Balivo) in un rutilante show fatto di sorrisi finti, pubblici finti, emozioni finte.

Pi— faccio zapping, pi— m’accorgo che gli argomenti son sempre quelli, le facce sempre le stesse, le scene sempre le medesime. Cerco un bel telefilm, ma niente: trovo solo alcuni molesti prodotti tedeschi (li riconosci per le atmosfere dimesse, gli allegri paesaggi stile Miniera di Wolfrankranzketung e le facce da crauto dei protagonisti). Mi piglia una tristezza difficile da descrivere. Vago tra gli immancabili servizi-documentario su Avetrana (in cui ammiriamo gli sciacalli, gli avvoltoi, le iene, i topi di fogna e l’intera giungla televisiva che bercia e si svende in mille modi – “Sabrina Misseri avr… festeggiato Halloween? Chiediamolo alla nostra inviata!”) e le ultime notizie sulle puttane del Premier. A fastidio s’aggiunge fastidio: al netto di ogni possibile considerazione politica, alla gente onesta quanto fa schifo sentir parlare ogni giorno di mignotte, regalini, raccomandazioni e privilegi? Un po’ di dignit…, non chiediamo altro.

Capito poi su Uomini & Donne Over 60. Qui ci sarebbe da scrivere un’enciclopedia. Ci rimango quasi mezz’ora, affascinato dalla colossale mole di spazzatura che elargisce Madama Maria. Non seguivo una puntata da eoni (2002 o gi— di l), e rimango incantato a guardare ‘sti ultrasessantenni che si comportano da tredicenni. Il sentimento del contrario di Pirandello, n‚ pi— n‚ meno. Battibeccano un po’, poi un giro di ballo (discomusic + anziane articolazioni che fan cric-crac); un altro po’ di baruffa, poi un altro ballo. Baruffa (Sei falsa! Sei un buffone!), giro di ballo (cric-crac). Baruffa, giro di ballo. Tutto cos. Pavlov sarebbe fiero di loro.

Non si salvano neanche le fiction. Poco o nulla d’originale, coi soliti drammoni in costume o le pseudo-menate esistenziali con spruzzatina di humour casereccio. Sembra quasi che in Italia ci siano solo quei venti-venticinque attori, e che le produzioni se li scambino come figurine: “Tu mi dai un Gabriel Garko e io mi prendo una Pandolfi, poi facciam la fiction sulla famigliola media italiana con problemi medi italiani. L’anno prossimo, invece, uguale“.

Scritto da Style24.it Unit

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