Classifica telefilm tv: le serie che ho seguito pi— volentieri

Quali sono i telefilm che avete amato? Quali vi hanno fatto ammattire? E quali, invece, non vi sono piaciuti per niente? Ecco la mia personale classifica (delle serie tv che ho seguito pi— volentieri).

Ricapitoliamo: Fabio Traversa fa le cronache del Grande Fratello, Riccardo Spiga litiga con i fan di Dolcenera, Alessandra Buccheri scrive le recensioni delle serie tv. In pratica mi stanno rubando il lavoro da sotto il naso. Manca solo che gentildonne come la dott.ssa Manetti Ricci si mettano a parlare di Grey’s Anatomy o di Scrubs.

Delinquenti. 🙂

Per ristabilire la giusta supremazia (!) di questo blog, oggi vi beccate la SuperClassifica Assai Personale (ed Assolutamente Rivedibile) dei Telefilm Che Mi Sono Trovato a Seguire Pi— Volentieri. E’ un argomento che piace a tutti, non fate finta di no; quindi se stavolta non mettete il Like e non commentate me la lego al dito, ohib•. Voglio davvero sapere quali telefilm avete amato, quali vi hanno fatto ammattire… o magari quali non vi sono piaciuti per niente. Io vi dico i miei, il resto sta a voi. Okay? Let’s go.

NOTA BENE: accidenti, alla fine mi son reso conto d’averne lasciati fuori a dozzine. Da Happy Days a Mork & Mindy, da Bayside School a Friends, dai Robinson a Megaloman, da Magnum P.I. a Un Medico Tra Gli Orsi (Northern Exposure), Š praticamente impossibile citarli tutti. Il mio intento segreto era tuttavia rovistare tra le disastrate sinapsi del mio cervello cercando le serie tv che hanno avuto il maggior impatto sulla mia vita, quindi non necessariamente le pi— belle o le pi— famose (tipo Lost o i Soprano).

 

 That ’70s Show: l’han trasmesso su canal Jimmy, ma non mi pare sia mai passato sui canali generalisti. Un vero delitto, perchŠ per me Š uno dei telefilm pi— riusciti degli ultimi vent’anni. La lungimiranza (pfui) delle tv italiane mi ha costretto a seguirlo su France 2 (aver studiato francese per otto anni m’Š servito praticamente solo a questo, oltre che a farmi derubare alla periferia di Nizza: bei ricordi). Ha lanciato un sacco di gente, da Topher Grace a Mila Kunis all’ex marito di Demi Moore, Ashton Kutcher.

 

Ralph Supermaxieroe: lasciamo perdere la sigla iniziale, una delle pi— suggestive che io ricordi. Parliamo del soggetto: il timido insegnante Ralph incontra gli alieni, e questi gli consegnano un costume rosso che dona immensi poteri. Tocco di genio: il protagonista PERDE il libretto d’istruzioni del costume in mezzo al deserto. Da qui gag a non finire: memorabili le scene in cui, urlando di terrore, Ralph cerca di volare, finendo puntualmente col dare craniate pazzesche contro i muri (perchŠ non sa atterrare, obviously). Sottovalutatissimo.

Tequila & Bonetti: se non erro ne han prodotto solo dodici puntate. Italia Uno, per•, le ha trasmesse cos tante volte che sembrano molte di pi—. Peccato sia stato cancellato subito, a me piaceva. Sar… per l’atmosfera “on the beach”, per il buffo espediente del cane pensante (doppiato in napoletano da Ferruccio Amendola)… o per Mariska Hargitay, fate voi.

 

Frasier: le (dis)avventure di un noto psichiatra, Frasier Crane, che conduce uno show radiofonico a Seattle. Negli USA Š durato 11 stagioni, ma in Italia non ha avuto grande successo. Ironia troppo british, probabilmente. Il fratello Niles, fobico e snob, Š uno dei personaggi pi— surreali mai ideati: la sua ossessione per la cameriera di Frasier, Daphne Moon, Š un perno della serie.

Hercules: dai, era magnifico. Fracassone come pochi. Tra i miei amici del liceo era celebre il “saluto alla Hercules“, cioŠ l’afferrarsi vicendevolmente l’avambraccio con la mano quasi al gomito. Questo per dirvi com’eravamo messi in quel periodo. Sigla ricolma d’effettoni speciali che oggi fanno scompisciare ma che a met… anni novanta eran tanta roba.

Due South: il titolo italiano (“Due dritti a Chicago“) mi fa ribrezzo, quindi vado col nome originale. Buon successo oltreoceano, pu• contare su una fedele nicchia d’estimatori anche qui. Ironizza con intelligenza sulla presunta credulit… dei canadesi. Se dovete recitar la parte del cavaliere senza macchia, la giubba rossa Benton Fraser Š l’esempio da seguire: moralmente inappuntabile. Doppiaggio poco soddisfacente (quattro voci in croce per decine d’episodi, per ogni cattivo Š sempre la stessa).

Licia Dolce Licia: si s, prendete pure in giro, tanto ‘sto telefilm lo guardavate anche voi, inutile che fate cenno di no con la testa. Col mitico zio Marrabbio uguale a quello del cartone e l’ancor pi— mitico bambino Grinta che non so che fine ha fatto e non trovo niente su google. Eppoi le canzoni, le canzoni! Quelle scritte per i Bee Hive dagli autori italiani facevano pena, ma quelle originali rimangono nella storia: “Fire”, “Freeway” e “Baby I Love You” sono inarrivabili.

  

X-Files: le prime stagioni soprattutto. Ho continuato a guardarlo anche dopo che se n’erano andati gli attori principali, ma non era pi— la stessa cosa.

Ally McBeal: innovativo per i tempi (fine anni ’90). Personaggi peculiari, situazioni stravaganti. Character preferito: l’assurdo ma imbattibile John Cage e la sua danza per darsi la carica.

Buffy: non mi vergogno di dire che l’ho visto tutto, dall’inizio alla fine. Molto pi— profondo di quel che si pensa – dico sul serio. Personaggio preferito: il tormentato vampiro Spike. Mentre per• a tutti i miei amici piacevano Buffy o Cordelia, io ero attratto da Willow (soprattutto in versione malvagia). Faith/Eliza Dushku Š fuori concorso: troppo sexy per gareggiare.

Beverly Hills 90210: ah, il grande classico dei tempi delle medie. Considerazioni sparse: che due palle Brenda, Donna aveva la faccia da cavallo, Kelly era di gran lunga la pi— bona (non sento ragioni, mi spiace). Il biondo – e ricco – Steve era il compagnone che parecchi avrebbero voluto come amico: marpione ma leale. Dylan all’epoca era l’apoteosi della ribellione, ma a rivederlo oggi fa la figura del chierichetto.

  

Willy il Principe di Bel Air: lo zio Phil che lancia fuori dalla porta Jazz (l’amico di Willy) durante la prima puntata Š una delle scene che pi— mi hanno fatto ridere. Completamente inaspettata. Ha dato fin da subito un’impronta allo show: “qui pu• capitare di tutto”. Indimenticabili i balletti del cugino Carlton.

Star Trek – The Next Generation: datemi pure del nerd, non me la prendo. Star Trek possiede l’ammirevole qualit… di saper affrontare tematiche spinose – se non addirittura tab— – attraverso la metafora del viaggio (spaziale). In nessun altro telefilm si parla di razzismo, di diversit… e di temi etici con tanta franchezza. L’episodio intitolato “Darmok”, ad esempio, Š un piccolo gioiello.

Dr. House: “Tutti mentono” Š entrata di diritto nella mia top ten delle pillole di saggezza televisive. Il protagonista, durante le prime tre stagioni, Š caratterizzato in maniera mirabile.

 

I Ragazzi della 3ø C: un successo cla-mo-ro-so, che riecheggia ancora oggi. Le buone idee pagano sempre, altro che i soporiferi format stranieri. Bellissime le sigle (QUI e QUI). In sintesi: “Sacchi… tre!“.

Quantum Leap – In Viaggio Nel Tempo: il telefilm che pi— ho apprezzato da ragazzo. Elegante, pulito, originale, istruttivo. Citazioni a iosa, ironia, avventura, mistero (“in chi salter… stavolta Sam?“). Sigla stupenda. Uno dei finali pi— toccanti che mi sia mai capitato di vedere. Dieci e lode.

 

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Scritto da Style24.it Unit

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