Caso Tarantini, i voti ai difensori di Silvio

Dopo l’uscita delle ultime intercettazioni, con il premier che dice cose come: “Avevo la fila alla mia porta, me ne sono fatte otto, non si può avere tutto” o “La patonza deve girare”, è davvero arduo per i camerieri del sultano continuare a sostenere la tragicomica tesi delle “cene eleganti” o del complotto di media e magistratura. Eppure la pagnotta va guadagnata, e i servi anche in questo frangente critico non si tirano indietro. Vediamo (e valutiamo) le quattro principali strategie utilizzate per difendere il padrone nei dibattiti da talk show.

Mal comune mezzo gaudio – Ovvero, sesso e potere è un connubio inscindibile che ha indotto a qualche inciampo molti grandi leader del passato più o meno prossimo. I più citati sono John Kennedy e Francois Mitterand, nomi che fa un po’ sorridere vedere in bocca a certe vallette della politica chiamate a difesa del satrapo, perché è palese che non li avevano mai uditi prima. Comunque strategia debole e pretestuosa: avere un amante non è la stessa cosa che organizzare un giro di prostitute (pure minorenni) per dei festini privati, senza contare che le magagne private di JFK e del presidente francese sono venute a galla a posteriori. E poi, il fatto che altri abbiano toppato non è mica una giustificazione! Efficacia: 4

Siete già arrivati alla sentenza – Un evergreen dei corifei dell’imperatore: tutti sono innocenti fino all’ultimo grado di giudizio. Massima inappuntabile a livello giuridico, inservibile a livello etico e politico, perché in uno stato democratico l’opinione pubblica e i media sono evidentemente liberi di farsi l’idea che vogliono sui presunti illeciti di chicchessia. E poi qua l’ipocrisia dei berluscones raggiunge davvero il suo apice: tutti a sputare veleno e a chiedere dimissioni ai vari Marrazzo o Sircana (giusto per citare due scandali dell’altra parte) salvo diventare ipergarantisti quando tocca al padrone. Efficacia: 3

Ognuno a casa sua fa quello che vuole – Difesa che ha il suo fascino, anche se sostenuta da certi cattolici reazionari fa un po’ ridere, ma che risulta palesemente infondata: la propria residenza non è una zona franca dove le leggi non valgono. Per dire: se ammazzo mia moglie, non posso invocare l’impunità perché l’ho accoltellata tra le mura domestiche. Allo stesso modo, in casa propria, non è lecito organizzare festini con mignotte minorenni, lo capisce anche un bambino. O una bambina, per stare sul genere che piace a Silvio. Efficacia: 2

Siamo tutti spiati – Pur se palesemente truffaldina – gli italiani intercettati non superano le ventimila persone – la tesi secondo cui la privacy di tutti sarebbe messa in pericolo da una magistratura onnipotente ha una certa capacità di colpire l’opinione pubblica. Quantomeno ha il pregio di presentare i problemi personalissimi del premier come problemi, una volta tanto, di tutti i cittadini. Resta inteso che, con un’audience appena più avvertita, l’imbroglio apparirebbe palese: non c’è uno stato di polizia e, comunque, chi non commette reati e chi non è tanto famoso da richiamare l’attenzione dei media ha davvero ben poco da temere dai brigadiere che – eventualmente – origliasse al telefono. Efficacia: 5,5

(In foto: Tarantini).

Scritto da Style24.it Unit

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