Beppe Grillo si candida alla segreteria del Partito democratico: crisi d’identità o buffonata?

Dunque Beppe Grillo, il comico più irriverente e discusso d'Italia, ha deciso di scendere in campo, per usare una terminologia berlusconiana. E lo fa candidandosi alla guida del Partito democratico: parteciperà alle primarie per la segreteria che si terranno in autunno.

Scelta stravagante, certamente legittima se rispettosa delle regole del partito, ma verrebbe da chiedere a Grillo: perché il Pd? Il comico genovese da anni va dicendo che destra e sinistra pari sono, che i democratici sono uguali ai berluscones, che i partiti sono morti e non bisogna andare a votare. Ha cambiato idea?

Se sì lo dica e faccia ammenda, se invece vuole solo fare casino e autopromozione ci risparmi la buffonata. E torni a tempo pieno a fare il comico: in quelle vesti manca, credo, un po' a tutti. Nei panni del politico invece ci ricorda sempre di più quel signore di nome Benito che si diverte a scimmiottare nei suoi spettacoli: stessa incoerenza e spregiudicatezza, in perfetto stile psiconano (amabile nomignolo che Grillo usa per indicare il presidente del Consiglio). In effetti il nostro Beppe sembrerebbe più adatto a guidare il Popolo della libertà che il Pd: tanto centro-destra e centro-sinistra non sono la stessa cosa?

(Nella foto: Grillo con Romano Prodi).

Scritto da Style24.it Unit

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