Beppe Grillo a ruota libera su Sky Tg24: sul satellite l’unica tv senza censura

Quasi per caso ieri notte, curiosando nella seconda serata del canale all news di Sky, mi sono imbattuto su Beppe Grillo che, dal divano di casa sua in diretta video, pontificava liberamente rispondendo alle domande del giornalista in studio. Molti i temi affrontati e con il solito piglio spregiudicato e urticante: dal disastro della gestione economica dei Tremonti e dei Brunetta (ribattezzati Tremorti e iPod nano) fino alla questione Fiat ("Non ha più senso produrre automobili") per finire con una sorta di appello alla disobbedienza civile nei confronti delle leggi di questo parlamento.

Com'è noto a chi segue questo blog non amo particolarmente il comico genovese, più per una questione di modi e stile di comunicazione che di contenuti – alcuni dei quali in linea di massima condivido; ma del resto, come faceva notare Benedetto Croce, la forma è sostanza, e in politica questo è ancora più vero. La stessa idea, se imposta come verità assoluta o proposta come base di confronto tra le diverse parti, può assumere dei connotati molto diversi: nel primo caso è un diktat, nel secondo caso avvia quello che si chiama processo democratico.

Però Beppe Grillo è un personaggio di primo piano del dibatto pubblico, è ascoltato, seguito e rispettato da tantissimi italiani, ha lanciato delle provocazioni che hanno animato il confronto politico per mesi e, alle ultime elezioni regionali, ha dimostrato di poter contare su una discreto – e da molti non previsto – consenso elettorale. Insomma, è uno di cui l'informazione dovrebbe occuparsi, perché un giornalismo serio e libero deve raccontare tutte le sfaccettature della realtà, quelle che piacciono di più e anche quelle che piacciono di meno (o non piacciono per nulla).

A quanto pare però in televisione a fare giornalismo sono rimasti solo quelli di Sky, con le solite eccezioni in via di liquidazione della tv di stato. Sarebbe curioso chiedere ai Minzolini, ai Vespa, ai Mimun, ai Vinci – che ancora hanno il coraggio di definirsi giornalisti – come mai non abbiano mai pensato di porgere un microfono a Beppe Grillo, ma sarebbe fiato sprecato. E comunque non saprebbero rispondere.

Scritto da Style24.it Unit
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