Appuntamento al Buio su cielo (sky): quanto conta l’aspetto fisico?

Appuntamento al Buio su cielo (Sky) e la risposta – televisiva – alla domanda “Quanto conta l’aspetto fisico in una relazione?”. Riflessioni sulla (poca) autenticit… della tv.

Quanto conta l’aspetto fisico in una relazione? Appuntamento al buio, curioso reality in onda su Cielo, cerca di darci una risposta – alla maniera televisiva, s’intende.

Tre ragazzi e tre ragazze si presentano in una grande casa e provano a conoscersi… senza mai guardarsi in faccia. Eh gi…, perchŠ la novit… sta tutta l: l’unico modo che hanno d’incontrarsi Š in una stanza buia, denominata con gran fantasia “dark room”. Dovranno tentare di piacersi e di capirsi attraverso gli altri sensi (il tatto, l’udito, l’olfatto), scoprendo man mano se l’attrazione Š reciproca fino al climax dell’ultimo giorno, quando potranno finalmente vedersi.

Vi dir•, l’idea in s‚ non Š neanche malvagia: la durata non eccessiva (meno di un’ora) e la curiosit… di vedere come va a finire (“quando finalmente si vedranno, si piaceranno lo stesso?”) possono venir considerati aspetti positivi.

Quel che scarseggia, manco a dirlo, Š la realt…. Sembra tutto verosimile, ma non totalmente genuino. Assistiamo a questa bella recita, a questa singolare rappresentazione delle dinamiche amorose pi— convenzionali, inscenata in un contesto non sgradevole all’occhio (la bella casa col bel giardino) da attori non sgradevoli all’occhio (i bellocci e le bellocce). Ma appare teatro, pi— che vita vera.

Discretamente suggestivo, ad ogni modo, osservare la tragicommedia del valzer delle coppie, da cui nascono combinazioni a volte miseramente inadeguate: c’Š ad esempio il becero torello da monta che punta la signorinella snob (e si piacciono!), o la vamp con lo charme d’una prostituta polacca che fa la smorfiosetta col giuggiolone squattrinato (salvo poi rifiutarlo in quanto squattrinato, naturalmente).

La domanda, peraltro, rimane sempre la stessa: c’Š proprio bisogno di andare in televisione per (fingere di) incontrare la compagna/il compagno del cuore?

A me pare pacifico che la stragrande maggioranza di chi partecipa a questi programmi non sia realmente interessata a trovare l’anima gemella, ma sia spinta da secondi fini (cioŠ farsi notare, fare curriculum, entrare nello showbiz). Per• la liturgia televisiva, da anni uguale a se stessa, non ammette variazioni. L’archetipo defilippiano Š la pietra angolare della moderna grammatica dei sentimenti, e ogni particolare viene ormai declinato secondo certe prospettive.

Uno dei problemi cronici della televisione, si sa, Š la mancanza di autenticit…. Il mondo reale viene troppo spesso emarginato, nascosto, tagliato fuori. La tv Š apparenza, deve affascinare, quindi dev’essere bella: non c’Š posto per i vecchi, i brutti, gli umili. Appuntamento al buio non fa eccezione: il 99% delle volte ad essere raffigurata Š la solita elite di giovani (scrupolosamente magri ed opportunamente piacenti) della middle class, quando invece basta uscire di casa per constatare che la razza umana Š mediamente malmessa.

Il rischio Š che si finisca col pensare che l’amore viaggi davvero su questi sgangherati binari, che i rapporti di coppia debbano davvero essere affrontati come fossimo insulsi tronisti, che davvero le donne siano interessate solo al conto in banca e gli uomini solo alla misura del reggiseno.

Piccola digressione personale: inizio a temere che questo deserto emotivo stia facendo pi— danni di quel che si pensa. Negli ultimi dieci anni posso dire d’aver incontrato una sola persona che mi ha voluto bene per ci• che sono (e – ci credereste? – l’ho dovuta lasciare). Non so. A volte mi domando a cosa serva fare il bravo ragazzo, visto che di solito le persone o se n’approfittano o ti danno del tonto. Poi mi vengono in mente tutti quelli che mi han detto “ehi, ti ringrazio per quel consiglio, avevi ragione” e questo mi consente di non cedere al Lato Oscuro della Forza… almeno per un altro po’.

Ma torniamo a noi. Filosofeggiando arditamente, meglio rimanere noi stessi ed aspettare qualcosa che forse non arriver… mai, o cercare di cambiare, magari recitando ed ottenendo qualcosa che non ci rappresenta? La risposta sembrerebbe scontata (recitare non serve), ma ho visto troppa gente scegliere deliberatamente la seconda opzione – per paura, convenienza, o chiss… che altro – per metterci la mano sul fuoco.

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Scritto da Style24.it Unit

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