Chi era Anatole France: tutto sullo scrittore francese

Anatole France è stato premiato per essere stato uno degli autori più brillanti del suo periodo storico. Scopriamo la sua storia.

Numerosi i connazionali che prima e dopo di lui hanno vinto il Premio Nobel per la letteratura, come Albert Camus. Ognuno di loro però aveva un tratto caratteristico, vediamo quello di Anatole France, autore del XX secolo.

Chi era Anatole France

Anatole France, nato Jacques François-Anatole Thibault (Parigi, 16 aprile 1844 – Saint-Cyr-sur-Loire, 12 ottobre 1924), è stato uno scrittore francese. Cresce circondato da grande cultura in quanto il suo quartiere è ricco di esponenti del mondo dei libri, da antiquari a librai ed editori tra cui proprio il padre.

Riceve una formazione classica che lo porta a seguire questa direzione anche lavorativamente iniziando a collaborare prima con riviste bibliografiche e poi attraverso degli scritti. Inizia con un saggio nel 1868 che sarà seguito anche da una serie di romanzi nati dall’ispirazione ricevuta tutti i giorni in quell’ambiente di cultura.

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I primi anni della carriera letteraria

Lavorativamente dedica il suo tempo alla Biblioteca del Senato, dove viene assunto nel 1876, ma non riesce a lasciare in disparte la scrittura. Pubblica infatti due racconti di cui uno viene riconosciuto come grande capolavoro sia per la critica che per i lettori.

Ottiene sempre più successo e prende parte ai salotti insieme a grandi intellettuali e scrive inoltre come critico letterario per diversi quotidiani. Successivamente inizia il ventennio più florido per France che pubblica le sue opere più riuscite che gli conferiscono sempre maggiore sostenitori.

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Il grande successo e il Premio Nobel

Nel frattempo entra a far parte della Accademia francese e si dedica alla scrittura di quattro romanzi incentrati sulla descrizione della società del suo tempo mettendo in luce le difficoltà e i controsensi con cui deve combattere l’uomo che però può ottenere un riscatto e quindi elevarsi.

La presa di posizione non è però sempre semplice da gestire ma è sempre più viva in lui la necessità di esporsi e così si schiera contro la repressione zarista, racconta il suo pensiero sulle vicende storiche di Giovanna d’Arco e così via. Non a caso infatti gli viene conferito il Premio Nobel per la Letteratura “in riconoscimento della sua brillante realizzazione letteraria, caratterizzata da nobiltà di stile, profonda comprensione umana, grazia, e vero temperamento gallico” nel 1921.

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Scritto da Alessandra Coman

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