Amici di Maria De Filippi, scandalo tra i Bianchi: voteranno tutti per Veltroni e lo hanno dichiarato

UPDATE: Qui trovate il video incriminato con l'esibizione dei Bianchi. Da brividi.

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Come ben saprete non amo gli Amici di Maria De Filippi. Non guardo la trasmissione ma per ovvie ragioni di lavoro devo avere sempre sott'occhio quello che accade. Diciamo che la sbircio.

Bene, ieri sera, dopo un'ottima cena giapponese, sono tornato a casa e ho acceso la tv: il giro dei canali è finito su Canale 5. Non era presto, facendo un rapido calcolo eravamo praticamente a metà trasmissione: ma a che ora finisce 'sto benedetto reality? Reality, vè, non chiamatelo talent show perchè non lo è più da tempo.

Mi sono beccato la solita lite tra professori, sempre più protagonisti della trasmissione a discapito degli studenti, mi sono beccato i litigi tra studenti – la cui arte dell'insulto è diventata più importante dell'arte del triplo passo carpiato con volè finale in stacco plastico -, il solito intervento intelligente di Platinette, la solita farsa dell'Rvm utlizzato per far incazzare gli studenti.

Ma soprattutto mi sono beccato Marco l'isterico. Ma dico, lui sarà pure stordito, ma portare a quel livello di nervosismo un ragazzo solo per dare da mangiare all'Auditel mi sembra assurdo. Vabbè, educheremo pure le giovani generazioni al sacrificio, li istruiremo su questo mondo "che alla fine è una gran merda", ma c'è modo e modo per rappresentare "la dura vita" in tv.

Se prima si inseguiva un sogno – lì ad Amici – ora si vive l'incubo dell'umiliazione costante. Bah. Quello in foto, tanto per chiarire, non è Marco ma l'uomo nudo preferito dalla Celentano. O sbaglio?

Ma vogliamo parlare del "Yes,we can" di Obama, rubato prima da Veltroni che ne ha fatto un casereccio "Sì, se pò" e poi riutilizzato dalla squadra dei Bianchi per qualcosa che di onorevole aveva ben poco, almeno se prendiamo come scala di valori Obama e Uolter.

Ora Mediaset è accusata di aver pubblicizzato la campagna elettorale di Uolter, partito con il suo pullman giusto questo week-end cantando il suo ameriganissimo "Si può fare". Partendo dal presupposto che in quanto a slogan siamo veramente messi male – visto che dall'altra parte Silvio ha pensato ad una Italia in modalità Lazzaro che resuscita – non sarebbe possibile prendere ogni tanto la tv per quello che è?

Anzi, non la tv ma il telespettatore, maltrattato come se fosse il peggiore dei coglioni (tante volte è vero, me ne rendo conto anch'io).

L'ignorante totale, il più pericoloso, non sa nemmeno quale sia lo slogan di Obama e quale sia la traduzione italica di quel democraticissimo messaggio, quindi non c'è problema di pubblicità occulta. A lui interessa "che quello che ci canti una bbella canzone".

Lo spettatore medio che segue le vicende politiche non è rincoglionito e può fare 2 + 2, riadattando quello slogan ad uso e consumo di una sfida tra squadre. 

Crearne un caso ha solo un fine: dare a Silvio l'occasione per far notare quanto sia libera Mediaset. E quanti comunisti abbiano potere in quel covo. Siamo in campagna elettorale, del resto. 

Scritto da Style24.it Unit

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