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Sono le 15.00 (16.00 ora italiana): la regina Elisabetta II e il consorte duca di Edimburgo raggiungono Kate, William e i 22 ospiti presenti alla cerimonia presso la Chapel Royal di St James’s Palace (la stessa che aveva accolto le spoglie di Lady Diana).
Ad accoglierli sono proprio i duchi di Cambridge con in braccio il principino George.
Inizia così il battesimo del royal baby, celebrato nel pomeriggio di ieri 23 ottobre, e che come preannunciato e in linea con l’atteggiamento sino a ora tenuto da William e Kate, ha sforato dai canoni dell’etichetta reale.
Sette tra padrini e madrine, per la prima volta amici di vecchia data e compagni di studi dei genitori di George, né principi né re, ai quali si è aggiunta Zara Phillips, cugina di William e unica tra i padrini ad appartenere alla famiglia reale. Questi gli altri padrini e madrine: Oliver Baker, un amico della St. Andrew University di William, Emilia Jardine-Paterson, che ha frequentato l’esclusivo Marlborough College con Kate, Earl Grosvenor, figlio del duca di Westminster, Jamie Lowther-Pinkerton, l’ex segretario privato della coppia, Julia Samuel, amica intima della principessa Diana, e William van Cutsem, amico del principe.
Il principino erede al trono è stato battezzato con l’acqua del Giordano, con una cerimonia presieduta dall’arcivescovo di Canterbury.
Il vestitino è una copia perfetta di quello usato per i precedenti sovrani, in pizzo e satin, che non è più utilizzato dal 2004 per preservarlo dall’usura del tempo. Si tratta dello stesso modello che dal 1841 venne utilizzato per i battesimi della regina Elisabetta, del principe Carlo e di William.
Per festeggiare il battesimo dell’erede al trono sono state coniate delle monete commemorative, così come accaduto per la sua nascita. Queste monete, da un lato presentano l’effige della Regina Elisabetta II, dall’altro il nome del principe con la sua data di nascita, accompagnati da decorazioni di putti e gigli.
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