Torah-teacher aesthetic: un nuovo modo di fare moda

La moda è universale e perché non provare a intraprendere un nuovo modo di veicolarla? Ce lo dice la Torah-teacher aesthetic: scopriamola!

Non si tratta di un trend nato su TikTok, non c’entra Chiara Ferragni e non è un’invenzione social. La nuova moda Torah-teacher aesthetic è stata annunciata da una giornalista di Vogue Magazine, Mattie Kahn. Il concept di fondo? Perseguire una moda più “contenuta”, ma sempre e comunque fashion.

Di che cosa si tratta nello specifico? Scopriamolo insieme!
Torah-teacher aesthetic: alla scoperta della nuova moda

La nuova moda, tradotta letteralmente “l’estetica dell’insegnante di Torah“, sta spopolando un po’ ovunque, celebrities comprese. Sui social e in giro per le vie delle città Bella Hadid, Jennifer Lopez e Katie Holmes stanno portando avanti una nuova estetica fashion e stanno seguendo alla lettera ciò che la giornalista di Vogue Magazine Mattie Kahn ha professato.

Giornalista ebrea con un passato scolastico presso la Jewish High School, Kahn ha osservato un nuovo modo di fare moda e tale modo è più composto, più coperto, in un certo senso più “casto”, ma ugualmente fashion. Un modo di fare moda che alla giornalista di Vogue ricorda lo stile che avevano proprio quelle sue insegnanti di scuola, anche se nel 2023 c’è un pizzico di modernità in più.

Le caratteristiche della Torah-teacher aesthetic

Se vi stavate chiedendo in che cosa consiste la nuova moda della Torah-teacher aesthetic, la risposta è proprio dietro l’angolo. I capi must have della nuova moda “composta” sono essenzialmente tutti quei capi che spesso e volentieri tendiamo a evitare perché considerati o troppo coprenti, o perché semplicemente si tratta di abbinamenti inusuali, soprattutto nella nostra concezione di stile.

Tra i capi di abbigliamento must have della nuova moda ci sono:

  • gonne lunghe fino al ginocchio;
  • leggings indossati sotto gli abiti;
  • t-shirt con maniche abbastanza lunghe da arrivare a coprire almeno il gomito;
  • collant abbinati alle scarpe da ginnastica;
  • colori soprattutto neutri;
  • accessori sobri

Il fil rouge della Torah-teacher aesthetic secondo Mattie Kahn è uno e solamente uno: «l’estrema disinvoltura e la totale mancanza di iper-femminilità».

Una moda che aspetta di essere ancora compresa del tutto, ma che in realtà trova le sue radici in tempi ormai passati, ma nel 2023 tale “moda modesta” sta prendendo sempre più piede, andando anche a distruggere molti degli stereotipi culturali che spesso fanno parte della cultura islamica (l’abito islamico delle donne è spesso oggetto di discussione e polemiche). La Torah-teacher aesthetic non si vuole rivolgere solo a un certo tipo di cultura, ma oggi si estende a più etnie e più religioni: l’obiettivo è proprio quello di proporre una moda in un certo senso più “sobria e castigata”, ma non per questo motivo meno piacente e accattivante.

La moda non ha regole ed è universale, a prescindere dai tempi e dalle religioni

La moda è un sistema di valori, è un libro intriso di messaggi a cui attingere e fare propri. La moda non vuole escludere, ma punta a unire stili e persone, qualsiasi sia la loro etnia e la loro religione. Con la nuova moda della Torah-teacher aesthetic si punta a estendere una nuova modalità di rappresentazione fashion, che non deve essere rivolta solo ed esclusivamente a una religione, ma può essere adattata a ogni contesto, a ogni valore e a ogni credenza. Chi ha detto che non si possa essere glam con una gonna lunga e una giacca abbottonata fino all’ultimo bottone? Attraverso la Torah-teacher aesthetic ci si può divertire a creare qualcosa di inedito e forse impensabile riferendosi ai tempi contemporanei, ma come dimostra Bella Hadid, si può risultare fashion anche seguendo uno stile più rigido, se così lo si vuole definire.

Il gioco è giocare e la moda offre spazio a una nuova immagine dello stile. Lo hanno confermato anche le passerelle delle fashion week, che ovviamente non si sono tirate indietro dal mostrare nuovi abbinamenti figli della Torah-teacher aesthetic.

Con stile, alla fine, si può fare davvero tutto.

Scritto da Marta Mancosu

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