Titanic: la coppia di anziani abbracciati sul letto racconta l’amore

L'amore che abbraccia la morte: il Titanic racconta anche la storia di Rosalie e Isidor Straus, che scelsero di morire abbracciati in nome del loro amore

Titanic: un film, mille emozioni, una storia impossibile da dimenticare.

James Cameron nel 1997 ha dato vita a un vero e proprio capolavoro cinematografico che, a distanza di anni, continua a emozionare chiunque lo guardi. La storia del transatlantico è reale così come sono reali le storie di ogni singolo passeggero: vi ricordate i due anziani abbracciati sul letto? Si chiamavano Rosalie e Isidor Straus e ancora oggi diffondono l’immagine di un amore vero.

Titanic: chi sono i due anziani abbracciati sul letto?

Titanic è un film ricco di tensioni emotive e di storie di nuda e cruda realtà: nulla è finzione e ogni singola storia raccontata è una storia vera, non solo quella dei due protagonisti Jack & Rose (intepretati da Leonardo di Caprio e Kate Winslet).

Tra le storie più romantiche interne al transatlantico, infatti, è bene ricordare quella che vede come protagonisti una coppia di anziani. Si trattava di Rosalie e Isidor Straus, marito e moglie tragicamente morti durante quella terribile notte. Non due sconosciuti, ma i proprietari del Macy’s di New York (i grandi magazzini più famosi della città). Nella pellicola del 1997, Cameron decide di ritrarli stretti in un abbraccio nel loro letto matrimoniale, mentre l’acqua comincia a entrare senza sosta all’interno della loro cabina. Inutile dire che la scena anticipa quella che sarà la loro fine: una morte annunciata, una morte d’amore.

I due coniugi erano una coppia benestante co-proprietaria del grande magazzino sopra citato, ma non solo; Isidor Straus era anche un ex membro del Congresso degli Stati Uniti.

Quanto l’iceberg colpì il noto transatlantico e cominciò a caricarsi di acqua, le donne e i bambini ebbero la precedenza di salire a bordo delle scialuppe di salvataggio: la legge del mare funzionava così.

Ciò che molte persone non sanno, infatti, riguarda una scena tagliata del film, che raccontava proprio un piccolo approfondimento sui due coniugi. Pare infatti che a Rosalie Ida Straus fosse stato offerto un posto su una delle scialuppe di salvataggio (la donna all’epoca aveva 63 anni), ma la donna decise di rifiutarlo proprio per volere stare accanto al marito, il quale decise di lasciare il posto a chi, secondo lui, meritava di più.

Il pronipote della coppia, Paul A. Kurzamn, condivise la loro storia:

La mia bisnonna Ida salì sulla scialuppa di salvataggio aspettandosi che suo marito l’avrebbe seguita. Quando non l’ha seguita, era molto preoccupata e l’ufficiale di bordo incaricato di calare quella particolare scialuppa di salvataggio ha detto: “Bene, signor Straus, lei è un uomo anziano e sappiamo tutti chi è. Naturalmente può entrare la scialuppa di salvataggio con tua moglie». E il mio bisnonno disse: ‘No. Finché non vedrò che ogni donna e bambino a bordo di questa nave è su una scialuppa di salvataggio, non entrerò io stesso in una scialuppa di salvataggio.’

Rosalie e Isidor Straus, dunque, scelsero di concludere la loro vita insieme: “Abbiamo vissuto insieme, quindi moriremo insieme. Dove vai tu, io vado” – pare siano state proprio queste le parole che la donna rivolse al marito.

Dove vai tu, io vado” – sono infatti le parole che hanno ispirato la battuta di Rose nel film.

Una storia che parla di emozioni e di tragedia, una storia che guarda in faccia la morte, la stringe a sé e si fa forza sull’unica luce della vita: l’amore infinito per la propria persona, con la quale si è disposti a morire, pur di stare insieme.

Scritto da Marta Mancosu

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