Sposini, il volto della disperazione

Mio figlio ama schiacciare il tasto 'power' del decoder di Sky. Lo fa spesso, per la gioia di papi. Film interrotti sul più bello, dichiarazioni troncate sul finale, gol persi. Certo, il decoder si può riaccendere con il telecomando, ma ora che torna a regalarti le immagini è troppo tardi; e in più quell'alternarsi di luce verde e rossa non fa altro che regalargli un gioco infinito.

Oggi pomeriggio, nel corso della sua battaglia a Murdoch, proprio come vorrebbe l'altro Papi, ha interrotto una simpatica animazione su Baby Tv facendo comparire sullo schermo Giletti. L'Arena. 

C'era un mago, credo. Uno che diceva di aver predetto tsunami e alluvioni. Su una tv di Stato, di pomeriggio. Giletti invitava addirittura a votare tramite sms: esistono i veggenti oppure no? Uh, cazzo, che domanda.

Ma ad intristirmi non era il povero Giletti, con quei capelli di uno strano colore, ma Lamberto Sposini. Da braccio destro di Enrico Mentana a macchietta. In così poco tempo.

Lo si legge in volto è sofferente, non vorrebbe trovarsi relegato alla fascia pomeridiana. Lui vorrebbe fare altro. Tornare ad essere quello che era. No, non quello che si scofana il pollo al Tg5 nei giorni dell'aviaria.

Interrogato sulle rivelazioni del magoprevedetsunami ha detto ciò che ciascuna persona dotata di senno avrebbe detto, con l'eleganza di chi sa che non può dire ciò che vorrebbe ma ha la possibilità di far capire che in quella melma televisiva non ha proprio voglia di entrare. Sapere cosa ha detto al momento non è importante.

Mi fa pena. Ma solo in parte. Deciditi, Lamberto. O pesce fuor d'acqua o pesce rosso da acquario. Ad uso e consumo delle massaie.

Al momento, comunque, sappiamo in acqua trovarti.

Scritto da Style24.it Unit

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