Sanremo 2013 date: Berlusconi “da spostare”, no a Bruni, austerity

Fuoco incrociato sul Festival

Oscure e dense nubi si affollano sul cielo sanremese, dopo che il Festival della canzone italiana embrava aver vinto la sua battaglia contro coloro che avevano auspicato il suo spostamento a causa del concomitante svolgimento della campagna elettorale.

Ed è proprio Silvio Berlusconi, l’esponente politico che più punta sulla comunicazione e sulla biblica omipresenza televisiva, ad affondare il coltello nella piaga, tuonando irato in un’intervista de Il Messaggero tv.

Il mantra è sempre il solito, ripetuto fino alla nausea. Non solo la manifestazione canora più attesa dagli italiani deve essere spostata, ma anche la legge sulla par condicio andrebbe rivista, dato che toglie spazio ai partiti maggiori (e quindi – incredibile a dirsi – all’ubiquo leader del PdL) in favore degli schieramenti minori:

Sanremo andava assolutamente spostato ed è incomprensibile la decisione della Rai, tanto più che ci stiamo giocando il nostro futuro con le prossime elezioni. Il Festival di Sanremo si aggiunge alla par condicio e complica la possibilità di comunicare. La par condicio è la legge più assurda che si poteva immaginare e che vige solo nel nostro sistema. Anche il più piccolo partito ha lo stesso spazio in televisione del grande“.

Pronta la risposta su Twitter del conduttore Fabio Fazio, che sfodera gli artigli e difende la sua creatura:

Berlusconi ha detto che Sanremo andava spostato: ma dove? Aspettiamo proposte!

Anche il consigliere Rai in quota PdL Antonio Verro si è non sorprendentemente allineato all’opinione del capo, e ha poi rincarato la dose esprimendo dubbi sugli interventi di Luciana Littizzetto, secondo lui una “scheggia impazzita” di cui non ci si può fidare:

Avevo detto in epoca non sospetta che il Festival andava rinviato, perché non si può mettere sullo stesso piano l’importanza delle elezioni e quella, certamente straordinaria per la Rai, della kermesse canora. C’è il rischio che Sanremo copra la comunicazione politica.

Il mio auspicio è che (la Littizzetto, Ndr) non parli di politica. Lei è una scheggia impazzita, ma dietro a questo cappello ‘artistico’ non si può giustificare tutto. Ci sono delle regole che vincolano“.

Polemiche accese, sempre provenienti dal consigliere, sulla partecipazione di Carla Bruni, invisa probabilmente a causa delle molteplici critiche “francesi” al suo Paese, ma anche per il suo coinvolgimento attivo nel caso Battisti:

Mi sembra un intervento inopportuno perché è una marchetta commerciale oggettivamente ingiustificata, vista la sua inconsistenza artistica, i suoi ambigui atteggiamenti sulla vicenda Battisti sui quali non si può passare sopra e visto che ha dichiarato più volte orgogliosamente di non essere italiana.

Spero che, se la presenza della Bruni dovesse essere confermata, Fabio Fazio la incalzi per farle prendere le distanze sul caso Battisti e per farle pronunciare una parola di solidarietà nei confronti delle vittime del terrorismo. Spero anche che non venga pagata, è una cosa che chiederò al prossimo Cda, perché lei salirà sul palco dell’Ariston per promuovere il suo disco“.

Infine qualche notizia economica proveniente dalla dirigenza Rai. Sembra che il clima di austerità abbia colpito anche l’azienda statale televisiva, e che un ordine tassativo impedisca le “folli” spese di rappresentanza degli anni passati. Vedremo dunque aggirarsi intorno al palco dell’Ariston soltanto figure chiave che effettivi motivi di lavoro richiamano sul campo e non l’abituale codazzo di anziani in giacca e cravatta.

Tutti gli altri a casa, a guardare Sanremo in televisione, alla stregua dei comuni mortali.

Foto: Getty Images

Scritto da Style24.it Unit

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