Chi sono i nepo baby e perché se ne parla?

Figli di attori, di attrici, di modelle e di celebrità dalla fama mondiale: i nepo baby sono i protagonisti di discussioni e di polemiche mediatiche

Che cos’hanno in comune personalità come Lily-Rose Depp, Jaden Smith, Iris Law, Zoë Kravitz e tanti altri? Il successo, senza ombra di dubbio, ma sono le stesse personalità che da sempre vivono con il “peso” di essere dei nepo baby (nepotism baby), i cosiddetti figli di celebrità che, di fatto, non hanno dovuto faticare come altri per raggiungere determinati obiettivi.

In tempi recenti Vittoria Ceretti ne ha parlato su Instagram, smuovendo diverse discussioni e opinioni.

Nepo baby: chi sono? Moda, successi e privilegi

I nepo baby (abbreviazione di nepotism baby) sono i figli del nepotismo, sono i figli e le figlie di tutte quelle celebrità (di moda, di cinema, di spettacolo) che, volenti o nolenti, hanno steso loro una strada più che sicura in fatto di futuro e opportunità.

I pregiudizi legati ai nepo baby sono da sempre numerosi; c’è chi sostiene che alcuni di loro raggiungono le vette migliori proprio grazie alla figura dei genitori; c’è chi non vede talento e dunque si affida allo stereotipi del “sei figlio di… sei qui solo per questo” e così via.

Il mese di novembre 2022 è stato ricco di discussioni a riguardo, in primis da parte di una delle nepo baby per eccellenza: Lily Rose Depp. La modella 23 enne, figlia di Johnny Depp e dell’ex compagna Vanessa Paradis è stata intervistata dal noto magazine Elle e ha raccontato proprio la questione legata al suo successo e al suo essere “figlia di”:

Le persone sono molto più interessate alla tua famiglia che alle tue reali capacità. Magari avere un cognome famoso ti permette di arrivare davanti alle porte giuste con più facilità, ma da lì in avanti c’è molta strada da fare e devi farla da sola […]

e ancora:

Se qualcuno ha la mamma o il papà medico e lo diventa anche lui, nessuno andrà a dirgli che è solo merito della carriera dei suoi genitori, perché si sentirebbe rispondere ‘no, è merito mio che ho studiato medicina’. E poi questi pregiudizi li sento molto più spesso riferiti alle donne, e non credo sia una coincidenza.

Le dichiarazioni della giovane modella hanno riscosso in pochissimo tempo diverse reazioni e opinioni contrastanti, tra cui è spiccata in modo particolare quella della modella bresciana Vittoria Ceretti, che ha deciso di condividere sul suo profilo Instagram il suo più sincero pensiero a riguardo.

La risposta di Vittoria Ceretti sulla questione nepo baby e fashion world

Lei è una delle top model italiane più richieste e amate del momento: Vittoria Ceretti, classe 1998, si è sentita chiamata in causa dopo l’intervista rilasciata da Lily Rose Depp e ha prontamente deciso di rispondere (anche se in modo velato), alla questione “nepo baby“.

Sul suo profilo Instagram la modella ha voluto condividere una storia in cui ha sinceramente espresso il suo pensiero:

Sono convinta che, come dite voi, siate lì perché avete lavorato sodo, ma mi piacerebbe vedere come avreste resistito ai primi cinque anni della mia carriera […] e non parlo solo dei rifiuti, perché so che questo è successo anche a te e potresti raccontarmi la tua triste storia (anche se alla fine della giornata tu puoi andare a piangere sul divano della villa di famiglia a Malibu). Io parlo del non avere i soldi per volare a casa dalla propria famiglia, di aspettare ore per un casting salvo poi vedere un nepo baby passarti avanti scendendo dal sedile della sua Mercedes con al seguito gli amici, l’assistente e l’agente che si prende cura della sua salute mentale.

Tu non hai idea di quanto devi combattere perché le persone ti rispettino, ci vogliono anni, mentre a te lo regalano già dal giorno uno. Ho molti amici nepo baby che rispetto e a cui voglio bene, ma non posso sopportare sentirli mentre si paragonano a me. Io non sono nata su un cuscino comodo di una villa con vista: so che non è colpa vostra, ma per favore apprezzatelo e riconoscete di essere dei privilegiati

Check your privilege, dice Ceretti: il privilegio va accolto e va riconosciuto. Non è una colpa, ma va vissuta con onestà intellettuale.

A volte, però, pare che non sia così semplice farlo.

Scritto da Marta Mancosu

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