Tutti ricordano la favola (e il susseguente cartone Disney) de La Bella e la Bestia: umiltà, punizione, bellezza interiore (un concetto di rara ipocrisia e vacuità, nonostante le intenzioni), vero amore e tante altre belle tematiche che servono da ammaestramento, scopo evidente di tutte le favole che si rispettino.
Non stupisce quindi che Hollywood abbia deciso di proporre l’ennesimo film tratto da questo canovaccio: se l’industria losangelina fiuta la fatale commistione di “messaggio positivo” più “possibilità di lanciare/rilanciare un divo/a che può procurare uno zoccolo duro di fan teenager” allora non c’è scampo, prima o poi il film si farà.
Ecco quindi in arrivo, Beastly, la cui uscita nelle sale è prevista per l’11 maggio. Nel cast del film saranno presenti Vanessa Hudgens (la diva da rilanciare) e Alex Pettyfer (il divo, a me totalmente ignoto, da lanciare) più la singolarmente singola Mary-Kate Olsen: vanità esasperata, vendetta, una maledizione e la necessità di trovare qualcuno che ci apprezzi per “ciò che siamo veramente”.
Riportiamo quindi la trama del film:
Come nella favola originale, il protagonista maschile, in questo caso il ricco e superficiale Kyle (Alex Pettyfer) viene tramutato in un essere orribile da una strega (Mary-Kate Olsen), compagna di scuola ed ennesima vittima degli scherzi crudeli di Kyle. Il ragazzo, che stavolta non diventa una bestia pelosa ma è ricoperto di cicatrici e tatuaggi, avrà solo un anno di tempo per trovare qualcuno che lo ami per quello che è: Lindy (Vanessa Hudgens) potrebbe essere la sua salvezza ed occasione di riscatto, per dimostrare che anche lui è finalmente riuscito a guardare aldilà delle apparenze.
Da notare, come potrete vedere nel trailer qua sotto, che la terribile maledizione consiste nell’avere tatuaggi e cicatrici super-cool e una rasatura totale del cranio. Ne esce fuori una sorta di Bruce Willis ancora più tamarro, oppure la versione laccata di Ralph Fiennes nella saga di Harry Potter. Conosco ragazze che si getterebbero immediatamente tra le braccia di un figuro del genere, altro che sciagura…
