Tinto Brass ricoverato d’urgenza: le sue condizioni

Tinto Brass è stato colpito da febbre alta e portato d’urgenza all'ospedale Sant'Andrea di Roma. La prognosi è riservata

Tinto Brass, 86 candeline all’attivo, è stato ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Il regista, che ha fatto la storia del cinema hard, è stato colpito da febbre alta e portato d’urgenza nel nosocomio della sua città. Per il momento, la prognosi è riservata. A diffondere la notizia è stata la moglie Caterina Varzi.

Tinto Brass ricoverato

Tinto Brass, che lo scorso 26 marzo ha compiuto ottantasei anni, è stato ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Il regista, considerato il maestro italiano del cinema erotico, è stato colpito da febbre alta e portato d’urgenza nel nosocomio della sua città. Per il momento, la prognosi è riservata. A diffondere la notizia è stato il Corriere della Sera che si è messo in contatto con la moglie Caterina Varzi. La donna ha confermato che Tinto si trova in terapia intensiva e sta eseguendo tutti gli accertamenti del caso. La consorte di Brass ha semplicemente affermato: “Si tratta di un momento delicato e deve stare sotto osservazione”. Sembra che l’uomo si sia sentito male lunedì sera, subito dopo aver fatto cena. All’improvviso gli è salita la febbre e Caterina Varzi non ha potuto fare altro che allertare immediatamente l’ospedale più vicino. Il regista hard era già stato colpito da un ictus nel 2010 e, ad oggi, sembrava che si fosse completamente ripreso. Nonostante le ottantasei candeline all’attivo, Tinto stava lavorando ad un nuovo film. Speriamo che si rimetta in fretta e che abbia la possibilità di portare a termine la pellicola che stava preparando per i suoi tantissimi seguaci.

La carriera di Brass

Tinto nasce a Milano il 26 marzo del 1933. Si laurea in giurisprudenza e si trasferisce a Parigi. Siamo nelgi anni ’50 e Brass, immerso completamente nel clima della città francese, lavora come archivista presso la Cinematheque Française. Il suo debutto nel mondo del cinema arriva grazie a Alberto Cavalcanti e di Joris Ivens, dei quali diventa aiuto regista. Rientrato in Italia, siamo nel 1959, diventa il braccio destro di Roberto Rossellini per India e Il generale Della Rovere. La sua carriera inizia negli anni Sessanta e i suoi film attirano subito le attenzioni della censura, non tanto per i contenuti erotici, quanto per quelli politici. Il suo primo film, infatti, dal titolo Chi lavora è perduto, del 1963, affrontava il tema di un giovane che stenta ad integrarsi nella società. Nonostante tutto, Brass riesce ad affermarsi e alle sue pellicole hanno lavorato attrici come Serena Grandi o Stefania Sandrelli. Tra i suoi tanti capolavori erotici abbiamo: La chiave con Stefania Sandrelli, Miranda con Serena Grandi, Capriccio con Francesca Dellera, Senso ’45 dal racconto di Camillo Boito con Anna Galiena, Salon Kitty del 1975 con Helmut Berger, Caligola del 1980, interpretato da Malcolm McDowell, Paprika con Debora Caprioglio e la commedia autobiografica Fermo posta Tinto Brass del 1995 di cui è stato anche attore.


Scritto da Fabrizia Volponi

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