Teramo, donna di 33 anni morta per un colpo di pistola: l’aveva comprata poco prima

Una donna di 33 anni ha comprato una pistola calibro 22 ed è morta dopo aver aperto il fuoco: sul campo le ipotesi del suicidio e del fatale incidente.

Tragedia a Teramo, dove una donna di 33 anni è morta dopo essersi gravemente ferita con una pistola calibro 22 che aveva comprato poco prima. Gli inquirenti hanno escluso l’ipotesi dell’omicidio e ritengono più plausibili le piste del colpo partito accidentalmente o del suicidio.

Donna morta per un colpo di pistola

I fatti hanno avuto luogo nella serata di domenica 31 ottobre 2021. A lanciare l’allarme sono stati i genitori della donna che, non riuscendo a contattarla, si sono recati nella sua casa di Campiglio di Campli e l’hanno rinvenuta in una pozza di sangue con accanto l’arma da fuoco. Hanno immediatamente chiamato i sanitari del 118 che, dopo averla soccorsa, l’hanno trasferita urgentemente all’ospedale Mazzini di Teramo.

Rachele Giannobile, questo il nome della vittima, era stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva con una ferita alla testa ma dopo un giorno i medici ne hanno dichiarato la morte cerebrale. I famigliari hanno acconsentito alla donazione degli organi e all’ospedale di Teramo sono arrivate le equipe del Policlinico di Milano per i polmoni, di un ospedale di Roma per il fegato, dell’ospedale di Padova per un rene e il pancreas e dell’Aquila per l’altro rene.

Donna morta per un colpo di pistola: aperta un’inchiesta

La Procura di Teramo ha aperto un’inchiesta sul caso per chiarire come Rachele si sia ferita. Esclusa immediatamente la pista dell’omicidio, restano in piedi quelle del suicidio o di un colpo partito accidentalmente dall’arma regolarmente detenuta. Il 2 agosto scorso la donna aveva infatti ottenuto una licenza di porto d’armi per uso sportivo e il 29 ottobre, due giorni prima dei fatti, aveva comprato in un’armeria una pistola semiautomatica e 200 cartucce calibro 22. I genitori, che abitavano al piano superiore nello stesso edificio, non sapevano nulla dell’acquisto.

Scritto da Debora Faravelli

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