Tampon tax in Italia: quando verrà rimosso il fatidico 22% di Iva?

La Tampon tax in Italia continua a gravare sui redditi delle donne con un'applicazione dell'Iva sugli assorbenti al 22%.

La Tampon Tax in Italia è dura a morire. Di cosa si tratta? È l’imposta indiretta sugli assorbenti femminili che comporta l’applicazione dell’Iva al 22% sul prezzo degli assorbenti. Diversi Paesi si sono già mossi per la detassazione degli assorbenti e, in alcuni casi, per la fornitura gratuita. A che punto siamo in Italia?

Gli assorbenti in Europa e nel mondo: gratuiti, detassati, tassatissimi

La Tampon Tax in Italia pare proprio non voglia essere eliminata. L’applicazione dell’Iva al 22% sul prezzo degli assorbenti, considerati beni di lusso, ha acceso un dibattito politico economico e sociale ancora aperto. Curiosamente, i rasoi maschili sono considerati beni di prima necessità e sono tassati in quanto tali. Gli assorbenti, tuttavia, non godono del medesimo trattamento.

Una discriminazione immotivata che si scontra con le tendenze di detassazione europee e con l’eliminazione delle tasse sugli assorbenti a livello mondiale. In alcuni casi, è stata decisa in sede politica la fornitura gratuita a studentesse o donne in precarie condizioni economiche. È il caso della Scozia. Il governo scozzese, a dicembre 2020, ha approvato all’unanimità una legge che prevede la distribuzione gratuita di assorbenti al fine di combattere la povertà mestruale. In paesi come Spagna, Grecia o Austria l’aliquota è al 10%. In Francia al 5,5%, in Irlanda l’Iva è allo 0%.

Altri Paesi nel mondo non impongono più tasse ai prodotti sanitari destinati alle donne. Fra questi, il Canada, l’Australia e l’India.

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Tampon tax in Italia: a che punto siamo?

La Tampon tax in Italia, tuttavia, è dura a morire. Lo testimonia la reticenza della classe politica italiana nei confronti di un argomento così attuale. Nel 2019 la Boldrini ha presentato un emendamento al decreto, supportato da delle petizioni online come quella di Onde Rosa, che prevedeva l’abbassamento dell’Iva al 5% su tutti gli assorbenti, non solo quelli compostabili. La Camera dei deputati ha approvato nel 2019 un emendamento al decreto fiscale che abbasserà l’IVA al 5%, ma solo per gli assorbenti biodegradabili e compostabili. Questi, risultano quelli meno usati dalle donne. Con l’approvazione dell’ultima legge di bilancio è stata confermata la Tampon tax. Cosa avverrà nel 2022? Cominceranno a partire dal basso, con l’iniziativa regionale, politiche di detassazione?

Firenze dice no alla Tampon tax, sarà la volta anche del Trento?

Attualmente, unico esempio virtuoso in Italia è Firenze. Nella città rinascimentale è stata abolita la tassa su tutti gli assorbenti. Questi potranno essere acquistati in tutte le farmacie senza tassa alcuna che gravi sul solo prezzo. Anche Trento pare voglia continuare sulla scia di Firenze. Otto consiglieri comunali hanno presentato una mozione per togliere l’Iva sui prodotti per l’igiene intima femminile.

Insomma, iniziative a cui ispirarsi non ne mancano mica. Tuttavia, la battaglia politica contro la Tampon tax in Italia è ancora fin troppo timida.

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