Scene lesbo ed eutanasia: la censura sugli spot

Un titolo-minestrone, che associa ingiustamente i diritti rivendicati da molti malati terminali alla spettacolarizzazione dell’identità sessuale di molte donne. Due spot che più diversi non si può, accomunati dalla censura che li ha colpiti a distanza di pochi giorni.

Alla fine a scandalizzarsi sono sempre gli stessi: quelli che usano la morale pseudo religiosa come scudo per ripararsi da ciò che non capiscono, che sia un malato che vuole smettere di soffrire, una donna che sceglie l’aborto, due donne che flirtano, due uomini che vorrebbero sposarsi e così via.

A mio parere è importante che tutti vedano lo spot dell’associazione Luca Coscioni, diffuso da tempo sul web e trasmesso su RaiTre nel programma Dieci minuti di, scatenando le solite polemiche. Non perché bisogna essere d’accordo, ma per fermarsi un attimo e ascoltare. Questo il video.

Rai e Mediaset hanno invece censurato il lesbo-spot della Renault Twingo Miss Sixty. Qui siamo invece davanti a trenta secondi di banalità: non saprei come altro definire le due ragazze che sembrano uscite da un catalogo di Miss Sixty (appunto), dove una ammicca all’altra al solo scopo di rubarle la maglietta in tinta con l’auto. A me più che scandalizzare, fa ridere.

Almeno l’ode alla patatina di Rocco Siffredi o le mosse ai limiti dell’hard di Pamela Anderson – censurati entrambi – sono quanto ci si aspetta, in linea con i personaggi in questione.

Qui sotto foto tratte da quando la pubblicità era davvero un’arte (clicca sulle immagini per ingrandirle).

Scritto da Style24.it Unit

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