Papa Wojtyla, William e Kate: weekend da Favola!

Matrimonio reale di Wiliam e Kate: Format propone uno Speciale con tutte le curiosità ed i retroscena sul prodotto mediatico dell’anno, venduto come “favola moderna”. Qui, il link con lo Speciale

Week end da favola tra Principi azzurri, Cenerentole, Fede popolare, Santi, Papi.

Il matrimonio di Kate e William e la beatificazione di Karol Wojtyla celebrano i valori sacri del medioevo con la formula sorgiva del racconto che ci allontana dalla realtà.

Le fiabe offrono ai media globalizzati uno spazio condiviso da tutta l’umanità.

Un viatico perfetto per le tv generaliste alla ricerca di un “infimo comune denominatore” di mondi non assimilabili tra loro.

Un linguaggio ipersemplificato che distrugge tutto ciò che è complesso.

Una parte della nostra Tv nazionale ci ha già fatto pagare il senso della Patria comune a caro prezzo: gettando le culture locali ,diverse da borgo a borgo, nel cassonetto dell’indifferenziata!

La tv dei format uguali in ogni nazione e degli eventi mondiali accellera questa banalizzazione della realtà.

I Frankestein del duemila riassumono l’universo mondo in una formuletta chimica composta da sette atomi.

Tante sono infatti le trame possibili della narrativa, come spiega Christopher Booker in The seven Basic Plots: Why We Tell Stories.

Sette archetipi del racconto che si rintracciano nelle saghe di tutti i popoli, nelle fiabe, nei film.

Provate a leggerle.

Ci troverete dentro la parabola di Kate, il richiamo tragico a Diana, la morte e la rinascita simbolica del Papa Santo.

Mancano solo le nostre vicende ,quotidiane ed irriproducibili, di persone in carne ed ossa.

1) Il mostro sconfitto. Storie in cui l’eroe sconfigge un mostro o allontana una minaccia, arriva alla conquista di un tesoro o alla mano dell’amata. Si va dall’eterna lotta tra il bene il male nella Bibbia (Davide e Golia, per esempio) alla mitologia indiana (Gilgamesh), alla saga del Signore degli Anelli di Tolkien,  fino allo Squalo di Spielberg e ai film di James Bond;

2) Dalle stalle alle stelle. Storie di persone del tutto normali che scoprono in sè una seconda e migliore identità. Come Cenerentola, David Copperfield, Pinocchio, Oliver Twist, My fair lady.

3) La rinascita, dove occorre che prima qualcuno muoia. E che si tratti di morte apparente. O, per lo meno, simbolica. Poi avviene il riscatto da questa morte, attraverso un intervento miracoloso. Come in Biancaneve, nella Bella Addormentata nel Bosco, nel Canto di Natale di Dickens, in Delitto e castigo.

4) La ricerca, avventure e peripezie all’inseguimento di un obiettivo o di una ricompensa. Un tesoro di inestimabile valore o l’oggetto del desiderio, la salvezza eterna o qualche forma di redenzione morale. Esempi: l’Odissea e la Divina Commedia, la Cerca del Graal, ma anche Il giro del mondo in 80 giorni e Indiana Jones.

5) La commedia degli equivoci. Imbrogli scoperti e appuntamenti mancati. E trame che prendono in giro se stesse. Ma poi tutto si aggiusta per cui tutto è bene quel che finisce bene. Aristofane, l’Avaro di Moliere, le Nozze di Figaro, le commedie di Feydeau.

6) Il viaggio. Storie in cui succede qualcosa (un naufragio, un incontro o una guerra) che proietta gli eroi in un mondo o in una dimensione sconosciuta. Come nell’Asino d’oro di Apuleio, in Robinson Crusoe, in Alice nel paese delle meraviglie o in Via col vento. Ma l’Odissea potrebbe stare anche qui, non credete? Quale altro mito del viaggio è cosi eterno?

7) Una storia che finisce male. Gli eroi sono sopraffatti da una passione che li porta al disastro e alla morte. E si va dall’Edipo Re, ad Anna Karenina, da Madame Bovary a Lolita. Da Rogoletto a Otello a Macbeth.

Scritto da Style24.it Unit

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