Mostra del Cinema di Venezia: la versione di Giamatti, Road to nowhere e un’Ambra Angiolini in versione “prostituta”

Quello de "La versione di Barney", il film Richard J. Lewis con Dustin Hoffman e Paul Giamatti, tratto dall'omonimo bestseller di Mordechai Richler, potrebbe essere uno di quei rari casi in cui la trasposizione cinematografica non toglie nulla al testo di partenza ma, anzi, ne da una "rilettura" nuova e per certi versi inedita.

In questa 67esima Mostra del Cinema di Venezia abbiamo già visto due casi ecclatanti di pellicole tratte da romanzi di successo che non sono state particolarmente apprezzate (vedi "Norwegian wood" e "La solitudine dei numeri primi").

Invece questo Barney Panofsky è piaciuto, nonostante i dialoghi brillanti siano stati comprensibilmente adattati alle esigenze filmiche, molto più concentrate sugli sviluppi narrativi.

Quanto a Giamatti, che la critica e gli operatori del settore già descrivono come nel suo "momento di grazia", l'attore ha recentemente affermato in merito al suo ruolo in questo film:

"Anch'io come Barney sono un tipaccio orribile – esordisce –  e come lui – un romantico frustrato, dolce ma anche bastardo – ho pensato di fare cose tipo scappare dal mio matrimonio, Poi però mi sono trattenuto, non bisogna mica essere dei selvaggi! Diciamo che ho scelto di interpretare il ruolo proprio per poter fare ciò che nella vita ho desiderato ma non ho avuto il coraggio di fare: come scappare con la cameriera".

Certo di contare su un grande apprezzamento di pubblico è anche Monte Hellman con il suo "Road to Nowhere", una crime-story la cui trama (tratta dal Corriere) riportiamo qui sotto:

Un giovane cineasta rimane coinvolto in un reato, mentre è impegnato in loco con le riprese del suo nuovo progetto. Il Times ha parlato di questo film come di un "noir romantico", con uno scandalo politico nella Carolina del Nord, un doppio suicidio, identità multiple e una miriade di flashback. Praticamente come un film dentro un film.

Monte Hellman sa il fatto suo, tanto che "lanciò", se così si può dire, nel 1992 l'attuale capo giurato di questa edizione del Festival, Quentin Tarantino, allora alle prese con "Le iene". Questa degli amici di Tarantino è una storia di cui tireremo le fila una volta che i vincitori saranno impalmati.

Fuori concorso è, invece, il film "Notizie dagli scavi" di Emidio Greco e tratto dal libro di Franco Lucentini. Nei panni di una prostituta salvata dai suoi tentativi di suicidio da un professore-archeologo è Ambra Angiolini di cui in questo articolo de La Stampa potete leggere le ennesime dichiarazioni dell'attrice riguardanti il suo rapporto con il passato.

Anni passati a convincere il pubblico con film più o meno impegnati, mesi e mesi china a studiare sceneggiature e monologhi e tutti (in testa i giornalisti) ancora a ricordarle il suo passato televisivo a Non è la Rai. Come se la televisione avesse sempre un'importanza prioritaria rispetto ad altre forme di espressione un po' più "ricercate". Vedi alla voce cinema.

Scritto da Style24.it Unit

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