Lapo Elkann e il tapiro di Striscia: ora ho capito chi Š veramente. No, non Š vero

Allora, oggi tutti parlano delle dichiarazioni di Lapo Elkann rilasciate ieri sera a Valerio Staffelli di Striscia la Notizia (ma tutti chi? No, vabbè, era per pompare un po' la notizia). A me di quelle dichiarazione proprio non importa, anche se ci si ostina a dire che erano delle bombe che tiravano in ballo Fabrizio Corona, Lele Mora, Moggi e Giraudo.

Maddai, erano solo le solite frasi vuote e sconfusionate, intervallate da un respiro irregolare (ma soffre d'asma? Anch'io…) e condite con il solito congiuntivo elkanniano che quasi faceva il morto. Quello stiino si è fermato tra la lingua, il palato, le labbra e le basette.

Quindi? Hai detto che non te ne frega nulla e ne parli? No, vorrei fare solo due riflessioni veloci veloci.

Allora, prima di tutto uno che ha il coraggio di andare in giro come in foto e che spreca tempo ed energie a partorire quegli orribili occhiali che vende a 1000 euro ha seri problemi di evasione dalla realtà terrena. Come quelli che comprano quelle mascherine da biplano.
E poi ragioniamo sul Lapo come simbolo dell'apparenza.

Abbigliamento vistoso (perchè l'abito è quello che conta) occhiali da… bò… (perchè più si nota il prodotto di marca più ci rendiamo conto di essere protagonisti dello style estremo) sguardo concentrato (perchè mangiarsi una pellicina richiede uno sforzo letale quando i neuroni abituati a sonnecchiare. Uè sto parlando della mia esperienza, non di quella di Lapo).

Passiamo ai braccialetti a cordoncino (perchè Lapo è anche un uomo normale che ama stare con la gente normale), poi ai tatuaggi ovunque (perchè lasciano un segno indelebile e ci legano ad un ricordo mistico bla, bla, bla…) e alla basetta lunga (perchè un tocco di diversità ci fa conquistare il trofeo femminile con appiccicata la targhetta "Quello è proprio un tipo", che a volte serve molto di più per cuccare della targhetta "Quello è proprio figo").

Ci sono poi i capelli lunghi (perchè il lungo fa fico) e la mancanza di un lavoro, che accomuna tutti i gggiovani alle prese con la precarietà. E poi il lato glamour del trombatore instancabile di belle ragazze ( e a quanto pare non solo). Ma è anche l'uomo delle feste più esclusive, l'amico dei personaggi più esclusivi, il nipote del personaggio più esclusivo, il fratello del personaggio più esclusivo, il figlio del personaggio più esclusivo.

Tutto questo è Lapo Elkann. Bene. Ma perchè quando mi ritrovo a parlarne non so mai come definirlo? Vabbè, per oggi una definizione ce l'ha: Lapo Elkann, quello del Tapiro. Domani si vedrà.

Scritto da Style24.it Unit

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