Ivan Zaytsev vaccina la figlia e viene insultato dai no vax

Ivan Zaytsev, campione internazionale di pallavolo, è stato difeso dal governatore della regione Emilia Romagna per la sua scelta pro vaccini.

Ivan Zaytsev è un campione di pallavolo. Sua figlia che è nata in Italia e che crescerà italiana nonostante il cognome straniero, è stata di recente vaccinata contro il meningococco. Suo padre, che ha orgogliosamente intrapreso la strada della vaccinazione per la sua bambina, ha pubblicato uno scatto sui social e un messaggio che spiega e testimonia la sua scelta. La valanga di commenti violenti e sgradevoli che lo ha assalito ha indotto il giocatore a contattare i suoi legali, che hanno già pronte una serie di querele.

Ivan Zaytsev vaccina sua figlia

In un paese normale, e anche in Italia fino a un decennio fa, la vaccinazione di una bambina piccolissima non avrebbe fatto notizia e soprattutto non avrebbe infiammato l’opinione pubblica. Oggi in Italia le cose sono però molto cambiate rispetto a dieci anni fa e la campagna NOVAX portata avanti da un numero di attivisti sempre crescente ha radicalmente cambiato l’approccio dei cittadini all’argomento.

Sono proprio i sostenitori della pericolosità dei vaccini ad essere andati letteralmente fuori controllo sul profilo Instagram del giocatore, il quale ha deciso di non rispondere alle provocazioni, nemmeno a quelle di chi lo ha chiamato “zingaro”.

Nella fotografia postata dal giocatore (conosciuto con il soprannome di “Zar”) padre e figlia comparivano uno accanto all’altra, entrambi sereni e sorridenti. La didascalia che accompagnava la foto era la seguente.

E anche il meningococco è fatto! Bravissima la mia ragazza che sorride sempre!

Ivan Zaytsev

La (violenta) reazione del web

Ivan Zaytsev è di origine russa, ma è naturalizzato italiano. E’ talmente italiano da aver militato nella squadra nazionale di pallavolo a partire dal 2008. Nonostante questo, la deriva di odio da parte degli antivaccinisti si è rapidamente trasformata in una serie di commenti razziali contro un simbolo dello sport italiano.

Caro Zaytsev, pensa a giocare a pallavolo; migliaia di bambini sono morti a causa dei vaccini o sopravvivono gravemente danneggiati.

Ti auguro che la bimba sia così sorridente anche domani e sempre. A volte il sorriso si spegne lentamente.

Zingaro, spero che Salvini ti rimandi al tuo paese!

Zaytsev naturalmente è stato intervistato in proposito e ha rilasciato dichiarazioni piene di amarezza. Il campione olimpico ha spiegato di essere abituato a ricevere critiche e che si sentiva disposto a un civile confronto con chi avrebbe certamente espresso un parere contrario rispetto alla scelta di vaccinare i bambini. Nonostante questo Il campione non si aspettava minimamente che i commenti avrebbero raggiunto il livello di violenza che si è trovato a fronteggiare. Si è anche detto pronto a passare alle vie legali e che le querele sono già pronte, anche se non vorrebbe arrivare a tanto. Non ha neanche puntualizzato di essere russo, e non rom, perché è un signore.

Sembra comunque che i leoni da tastiera abbiano capito di aver sbagliato: i commenti più virulenti sono stati cancellati dai loro stessi autori.

Il sostegno della politica

Ivan Zaytsev non è soltanto un cittadino italiano a tutti gli effetti, ma è anche un simbolo internazionale dell’Italia, esattamente come le ragazze di origine africana osannate dal web (e da Salvini) che hanno di recente sventolato il tricolore dopo aver vinto la staffetta ai Giochi del Mediterraneo. In sua difesa è intervenuto quindi il governatore dell’Emilia Romagna, regione nella quale Ivan e la sua famiglia risiedono (il campione milita nelle fila del Modena).

A Ivan Zaytsev, leader della nazionale italiana, va un carissimo abbraccio: non solo è il benvenuto, ma a Modena e in Emilia-Romagna siamo onorati di accogliere e avere fra di noi un campione come pochi e una persona perbene quale lui è, e tutta la sua famiglia. Di accoglierli in una città e in una regione dove i valori della convivenza sono solidi e non certo rappresentati da coloro che hanno scritto frasi assurde e inaccettabili, peraltro coinvolgendo una bambina piccola: anche vigliacchi! E questo solo perché un padre ha vaccinato la figlia. Allo “Zar” mi permetto di dire anche grazie, per un gesto che è di responsabilità sociale e collettiva come quello della vaccinazione.

Scritto da Olga Luce

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