Intervista esclusiva a Giorgia Wurth, ex “fatina” di Rai 3 candidata a diventare Moana Pozzi: “La tv italiana umilia le donne e discrimina gli uomini, anche i maschi devono fare i Signorini buonasera”

Il ruolo delle donne in tv è il comune denominatore di due interviste a due noti personaggi dello Spettacolo che Format propone oggi e domani. Una è Giorgia Wurth , candidata a interpretare Moana Pozzi in un film di Sky, stasera sullo schermo di Rai Uno con Il Bene ed il male e presto al Cinema in un film con Claudio Bisio. L'altra è Stefania Orlando , volto familiare di tanti programmi Rai e prossima protagonista di un cortometraggio sullo Stalking scritto da Stefania Rossella Grassi ed Ernesto Siciliano. Entrambe parlano a ruota libera dei loro progetti presenti e futuri e danno taglienti giudizi sul mondo dello show. Format rilancia oggi la conversazione con la Wurth e domani l'articolo sulla Orlando. Il copyright è di 9 Colonne (si prega di citare la fonte, grazie)

Roma, lunedì 18 gennaio, 9 Colonne (Ernesto Siciliano)

"Basta con la rappresentazione della donna-oggetto in tv! E se non riusciamo a cambiare questo modo di fare spettacolo che ci umilia, creiamo almeno una par condicio con trasmissioni in cui gli uomini fanno i valletti e mostrano le loro nudità".

Giorgia Wurth lancia una dura accusa di sessismo nei confronti della Televisione italiana, che per cinque anni l'ha vista protagonista come rassicurante volto ufficiale di RAI Tre.

Annunciatrice dal 2003 a novembre 2008, la bella attrice genovese è ora candidata ad interpretare Moana Pozzi in un film per Sky.

Dopo aver abbandonato il tranquillo tran tran da "Mariolina Cannuli del nuovo millennio", ha scelto di consacrarsi al Cinema. E la sua fortunata decisione si è tradotta in un nutrito carnet di successi che vedono la luce in questo periodo.

Da ieri, gli appassionati di musica la possono apprezzare nel nuovo videoclip di Biagio Antonacci ,"Aprila". Ad inizio febbraio la vedremo invece nelle sale nel film di Fausto Brizzi "EX", accanto a Claudio Bisio, ed a marzo in "Sleepless", con Francesco Venditti e Violante Placido.

In RAI appare ancora, ma stavolta come interprete di varie fiction: "Un posto al sole" ,"Un Medico In Famiglia", "Il Bene e il Male". Per il ruolo di Moana Pozzi è in gara con due colleghe: Violante Placido e Sarah Felberbaum.

"Spero davvero di spuntarla -confida al telefono a 9 Colonne da Parigi, dove vive- la concorrenza di Violante e Sarah è agguerrita. Non conosco ancora la sceneggiatura, ma ci tengo davvero molto a portare sulla scena la vita di una donna affascinante e libera come Moana, mia concittadina".

Prestare il suo viso familiare da ex personaggio della TV ad una porno star non lo ritiene sconveniente.

"Per nulla -afferma- non mi sembra una contraddizione, Moana è stata una donna indipendente ed ha dimostrato di avere coraggio. E poi io faccio l'attrice, il transfert in persone diverse da me è naturale. La vera volgarità è ben altra. E' umiliare la donna in continuazione, come fa la TV italiana. Qui in Francia i programmi sono del tutto diversi. Così come in Svizzera, paese che conosco bene per via delle mie origini paterne. I miei cugini elvetici ,quando si vogliono sollazzare con programmi beceri e superficiali, guardano sempre le emittenti italiani. Da loro non esiste roba degradante come Uomini e Donne…".

Rigorosa e professionale, con la preferenza accordata alla carriera di attrice la Wurth ha scelto anche di rifuggire la popolarità facile:

"Non mi piace il gossip, e non sono mai stata sui giornali per storie più o meno inventate. Mi interessa crescere. Non cercare il successo fine a sé stesso, ma comunicare in ogni modo. Il lavoro di attrice mi regala molto tempo libero che dedico ad altre attività. In questo periodo sto scrivendo un libro sulla storia di una donna vista dal punto di vista di un uomo. E poi aggiorno regolarmente il mio blog su internet. In quanto al ruolo di annunciatrice, anche mia madre mi ha rimproverato di rinunciare ad un lavoro più comodo. Ma non cerco la popolarità ad ogni costo: voglio esprimere me stessa, e lo faccio dopo aver seguito un percorso di formazione preciso. Sono laureata in Scienze della Comunicazione, specializzata in Giornalismo ed ho seguito vari corsi per imparare a recitare. Se la TV indulge su un certo tipo di figura femminile declassata, la colpa è di noi donne che accettiamo di fare qualunque cosa pur di apparire. Io ho scelto di seguire una strada più difficile, ma che adesso mi appaga".

La sua critica al sessismo televisivo non si limita al ruolo delle veline, ma investe anche lo stesso lavoro di annunciatrice, che vorrebbe rinnovato nella forma e nel contenuto.

"In TV -denuncia- c'è pure una discriminazione al contrario. Io ad esempio sostengo la battaglia di Max Cordeddu, il Signorino Buonasera che si batte per far aprire le selezioni per annunciatrici anche agli uomini. Mi sembra giusto che uomini e donne abbiano parità di accesso ad ogni professione. Quando ho lasciato la Rai, nel 2008, ho proposto al mio direttore di fare un provino a Max. Invano. In ogni caso, andrebbe cambiato secondo me il modo di fare gli annunci. In passato aveva un senso, ma oggi il suo valore informativo è annullato dalla enorme disponibilità di notizie su internet, sui Giornali. Le persone sanno già tutto sui programmi che vanno in onda, a che serve ripeterlo come si faceva nei decenni passati? L'annunciatore o annunciatrice oggi dovrebbe curare una rubrica di approfondimento, dare al telespettatore delle pillole di informazione più dettagliate. Solo così questa figura professionale tornerebbe ad avere una dignità nella TV moderna!".

Scritto da Style24.it Unit

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