Facebook ministero interno: siamo tutti spiati?

Sul web spopola la notizia (datata 2010) di un accordo tra polizia postale e vertici di Fb che consentirebbe alle forze dell’ordine di spiarci sui social network. Molti gridano alla bufala, ma in realtà qualcosa di vero sembra esserci…

Luogo per eccellenza del complottismo e della controinformazione alle vongole (accanto a quella seria, ma spesso gli utenti più ingenui faticano a districarsi tra le diverse fonti), il web non poteva farsi scappare il presunto scoop sulla polizia che spia i profili privati su Facebook, tema che fa molto Grande fratello orwelliano e genera automaticamente traffico, condivisioni e allarmismo incontrollato.

A mettere in moto tutto questo meccanismo ci ha pensato un post sul blog di Spider Truman, presunta voce anticasta montata dai media mainstream, in realtà un mediocre riciclatore di notizie e untore di demagogia spicciola, che riprendeva un’indiscrezione riportata dall’Espresso niente meno che due anni fa.

Cosa diceva l’articolo dell’Espresso? Riportava la testimonianza di un dirigente della Polizia postale, chiaramente coperto dall’anonimato, che raccontava di un accordo segreto raggiunto in California tra i vertici della società di Palo Alto e quelli delle forze dell’ordine italiane per bypassare l’autorizzazione della magistratura nell’acceso ai profili privati del social network. Il che evidentemente non significa che la polizia ci spii, ma che – in casi d’urgenza comunque valutabili a loro discrezione – gli uomini in divisa possano portarsi avanti col lavoro senza attendere il via libera del giudice (come previsto dalla legge e dalla Costituzione).

Chiaramente, come tutte le indiscrezioni da fonte anonima, la notizia va presa con la dovuta cautela e non sparata come verità assoluta per vestire i panni del paladino della controinformazione de noantri, come fatto da Spider Truman. Resta però il fatto che, nonostante le varie smentite della Polizia postale, la notizia non è inventata. E sul web in troppi si sono messi a parlare con eccessiva fretta  e troppa foga di “bufala”. Perché rimane comunque la parola, mai ritrattata, del più importante settimanale italiano che riferisce la testimonianza di un alto dirigente di polizia. E, diciamolo, ciò che rivela non ci sembra così assurdo come vorrebbe farci credere qualcuno.

(L’immagine è presa da Faceblog).

Link utili:

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Scritto da Style24.it Unit

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