Enrico Montesano “Profanata la tomba di mia mamma”

Enrico Montesano è davvero addolorato: la tomba di sua madre è stata profanata. L'uomo denuncia una situazione di degrado da brividi.

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Enrico Montesano, abbandonate le vesti di attore comico, ha assunto un’aria seria che non gli vedevamo da tempo. L’uomo, intervistato da La Stampa, racconta tutta la rabbia che ha accumulato in questi giorni, dopo che ha scoperto la profanazione della tomba della mamma, scomparsa quando lui aveva solo 8 anni. Montesano incredulo, denuncia una situazione di estremo degrado.

La scoperta

Enrico Montesano siamo abituati a vederlo in vesti comiche, con il sorriso sempre stampato sulle labbra. Questa volta invece, l’attore ha un’amarezza che fa fatica anche a descrivere. Intervistato da Luisa Mosello, Enrico racconta come ha scoperto la profanazione della tomba della mamma. La donna è seppellita al Verano, il cimitero romano situato vicino alla sede centrale dell’Università La Sapienza. Un luogo di passaggio continuo, un cimitero che racchiude un’importanza storica da far concorrenza a quello di Père-Lachaise di Parigi. L’Italia, si sa, non è molto dedita a dedicare le giuste attenzioni al proprio patrimonio artistico culturale, ma la situazione che descrive Montesano fa veramente accapponare la pelle. Enrico racconta che, come ogni domenica, in sella alla sua bicicletta si è recato a porgere un saluto alla defunta mamma, ma quello che si è trovato davanti agli occhi non è stato il classico scenario. L’attore dichiara: Subito dopo aver lasciato un fiore a Vittorio Gassman, sono arrivato alla tomba di mamma e mi sono accorto che qualcosa non andava: era sparito il libro di marmo con la sua foto e la scritta che aveva inciso mio padre 65 anni fa. Enrico ha perso la mamma da bambino e questo lutto lo ha segnato per tutta la vita. Una routine, quella della visita domenicale al Verano, che, salvo impegni importanti, non ha mai saltato. Montesano prosegue con i ricordi: Me lo ricordo bene quel libro, avevo 8 anni e lo poggiai io con queste mani. Pesava tantissimo ma non sentivo la fatica, seppure ero molto piccolo, perché stavo facendo qualcosa per mamma. Oggi quel peso sembra decuplicato perché ci sono il dolore e la rabbia per un gesto tanto vile quanto incomprensibile. Non contenti, questi balordi hanno anche spostato la lastra di marmo che copre la tomba stessa”. Enrico, stando alle parole della giornalista, ha la voce spezzata dal pianto, ma anche tanta delusione. L’attore non si capacita di come, il Comune di Roma non faccia nulla per sopperire ad una situazione di degrado che sta diventando ingestibile.

La denuncia

Enrico Montesano, oltre ad essere stato violato di una parte della sua vita, ci tiene ad esprimere il proprio giudizio su un’amministrazione, quella romana, ormai assente. L’attore prosegue: “Per 65 anni quel libro è rimasto lì, se ora l’hanno rubato significa che siamo arrivati a un livello tale che deve per forza farci riflettere. Non è possibile che un cimitero come il Verano sia terra di nessuno. Ho parlato con dei visitatori che mi hanno raccontato di scippi e furti all’ordine del giorno. Possibile che non ci sia sorveglianza? L’Ama dov’è? I servizi cimiteriali dove sono? Si fanno vivi solo per mandare gli avvisi di pagamento. A questo punto non ci sto. Non è giusto. E non è tollerabile vedere un cimitero storico dove si viene assaliti dalle zanzare, dove è tutto sporco e abbandonato e dove i ricordi vengono portati via da balordi che fanno il bello e il cattivo tempo. È ora di dire basta. Per evitare i furti basterebbe installare una rete di telecamere, quanto costeranno mai? Ne va della sicurezza dei cittadini”. La situazione di degrado che Enrico descrive è sotto agli occhi di tutti, non solo dei cittadini che ogni giorno affollano le vie della capitale, ma anche di quelli che osservano Roma dalla televisione. Montesano è indignato, non solo per il ‘secondo lutto’ che ha dovuto subire la sua famiglia, ma anche per l’inaccettabilità della situazione. L’attore conclude: “Queste cose, come scippi e furti, insieme al degrado, sporcizia e assenza di giardinieri, accadono da anni nel silenzio generale. Cari cialtroni che amministrate non parlarne, non significa che non accadano. Ama Servizi cimiteriali, mo faccio na battuta, anche se non ho l’umore giusto: i servizi so morti ce so’ rimasti solo i cimiteriali…”. Nonostante la tristezza, Enrico riesce comunque a mantenere alto l’umore. Il suo intento, comunque, non è quello di far sorridere, ma quello di richiamare l’attenzione su una realtà abbandonata a se stessa.

Scritto da Fabrizia Volponi

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