Da Servizio pubblico a X Factor il passo è breve (di questi tempi)

Dopo anni di guerra civile tra berlusconiani e antiberlusconiani si avverte un bisogno di tregua ed evasione. Per il momento, meglio X Factor di Servizio pubblico?

I sondaggi dicono che il gradimento degli italiani nei confronti del governo Monti è prossimo ai numeri bulgari con cui il parlamento gli ha concesso la fiducia. Siamo intorno al 70 – 80 per cento dei consensi, e sembra obiettivamente un miracolo. Primo, perché l’esecutivo del professore della Bocconi è stato messo lì per chiedere sacrifici e rinunce, secondo perché è sostenuto da chi fino a ieri si faceva la guerra in ogni modo e in ogni occasione.

Credo  che nella fiducia al nuovo esecutivo di emergenza, larghe intese, unità nazionale o come volete chiamarlo, pesi molto la stanchezza dei cittadini di fronte ad anni di guerra civile tra berlusconiani e antibelrusconiani e di scandali continui che raccontano di un Paese che sembra incapace di salvarsi da se stesso.

Ora, dato il timone a Monti, si respira l’esigenza di prendere fiato, di pensare ad altro, di affrontare i sacrifici senza il rumore incessante delle accuse reciproche, dei veti incrociati, delle polemiche infinite.

Vai a vedere quanto durerà, ma ho scoperto di riconoscermi facilmente in questo bisogno generalizzato di tregua. Ieri per esempio mi sono sintonizzato su Santoro, e di fronte alla cronaca di tutta la vicenda Finmeccanica, alle ricostruzioni di Travaglio in cui sembra che il più onesto abbia la rogna, ho avvertito come un senso di saturazione. Ho virato subito su X Factor: ogni tanto un po’ di sana evasione e quattro canzonette son proprio quello che serve. C’è solo da sperare che Monti non si approfitti troppo della nostra benevola “distrazione”.

(Nella foto: i giudici di X Factor 5).

Scritto da Style24.it Unit

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