Claudio Coccoluto è morto: ci lascia il celebre deejay internazionale

Quarant'anni di carriera e un successo musicale a livello internazionale. Il DJ lascia la moglie Paola e due figli, Gianmarco e Gaia.

Claudio Coccoluto è morto all’alba di martedì 2 marzo dopo una lunga malattia. Il celebre deejay aveva 58 anni e si è spento nella sua casa di Cassino.

Claudio Coccoluto, morto il celebre DJ

Laziale, ma grazie al suo lavoro e alla fama accumulata in oltre quarant’anni di carriera, era conosciuto a livello internazionale. Claudio Coccoluto si è spento all’alba di martedì 2 marzo all’età di 58 anni. Lo ha reso noto il Corriere della Sera, affermando che l’artista si trovava nella sua casa di Cassino.

Coccoluto era considerato uno tra i più grandi disc jockey italiani e non solo. La sua passione per la musica nasce sin da piccolo, appena dopo i 13 anni quando inizia a giocare con i dischi nel negozio di famiglia. Poi il grande successo nelle radio, prima quelle libere, locali, come Radio Andromeda, poi nei vari locali laziali e romane. Ha suonato nelle maggiori discoteche mondiali, tra cui il celebre Sound Factory Bar di New York.

Teneva un programma su Radio Deejay e ultimamente si era dedicato anche alla produzione di musica in proprio, come nel caso delle melodie del film Io non ci casco più di Pasquale Falcone nel 2008. Ma si era fatto conoscere anche per la grande attività in campo politico e televisivo. Si era, infatti, candidato alle elezioni politiche del 2006 presentandosi dell’allora partito radicale la Rosa nel pugno. Ma celebri furono anche le sue partecipazione all’interno di alcune trasmissione tv, come Matrix e Ciao Darwin.

Coccoluto se ne va dopo aver trascorso l’ultimo anno a lottare contro una malattia. Al suo fianco la moglie Paola e i due figli, Gianmaria e Gaia. A seguito della notizia della sua scomparsa, amici, conoscenti e ammiratori dell’artista hanno deciso di lasciare un ultimo saluto per il grande disc jokey. Il suo nome è, infatti, primo nelle tendenze di Twitter e in tanti lo stanno omaggiando per ricordare la storia compiuta in questi ultimi 40 anni, soprattutto nel ventennio degli anni Ottanta e Novanta.

Scritto da Maria Zanghì

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