Terapia EMDR, il percorso di Chiara Ferragni tra vergogna e sensi di colpa

Chiara Ferragni è in terapia EMDR: di cosa si tratta? Il suo percorso tra vergogna e sensi di colpa.

Dopo lo scandalo del caso Balocco, Chiara Ferragni si trova a vivere un mix tumultuoso di emozioni tra vergogna e sensi di colpa. Per superare questo momento estremamente delicato, è possibile che sia ritornata ad intraprendere una terapia EMDR. Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme all’interno di questo articolo. Ecco tutti i dettagli.

Chiara Ferragni è in terapia EMDR: di cosa si tratta

Da giorni non si fa altro che parlare di Chiara Ferragni. Dopo le accuse di falsa beneficienza, l’imprenditrice digitale è stata sommersa da una pioggia di insulti, critiche e polemiche, diventando il centro dell’attenzione mediatica. Dopo una lunga assenza dai social, l’influencer è riapparsa con una foto accompagnata da un breve messaggio di scuse e ringraziamenti. Tuttavia, cosa si nasconde dietro questi scatti? Qual è il reale stato d’animo dell’influencer?

Stando a quanto spiegato dallo psicologo e psicoterapeuta Andrea Botti a Il Messaggero, alla base dell’allontanamento dal web ci sarebbero emozioni che vanno “dalla colpa alla vergogna all’inadeguatezza, fino all’impotenza di non riuscire a cambiare la situazione”. Per sostenere tutta questa negatività, è possibile che sia tornata ad intraprendere una terapia EMDR. Si tratta di un particolare approccio terapeutico che viene impiegato per risolvere traumi o stati di stress psicologici. Lo scopo principale dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è quello di consentire al paziente di elaborare in maniera corretta il trauma. E’ un metodo che non cancella i ricordi personali, ma elimina le sensazioni negative ad essi associate.

Chiara Ferragni è in terapia EMDR: in cosa consiste una seduta

Si basa sulla teoria secondo cui i disturbi che derivano da un trauma sono il risultato di una non elaborazione razionale (o non corretta) di quanto accaduto. È come se i ricordi legati all’evento siano rimasti “bloccati” nel paziente, ripresentandosi anche a distanza di tempo. La seduta si distingue in circa sei fasi differenti: esecuzione di un’attenta anamnesi del paziente, preparare il paziente a ricevere il trattamento, valutazione del trauma, desensibilizzazione, ristrutturazione cognitiva e scansione corporea. Successivamente, il paziente dovrà scrivere un diario nella settimana seguente per annotare la comparsa di pensieri legati al trauma e il terapeuta dovrà verificare se sono insorti nuovi disturbi. Questa terapia potrebbe davvero aiutare Chiara Ferragni a comprendere meglio le sue azioni e a ricominciare. Anche se è evidente che ha sbagliato, la cattiveria smisurata degli utenti del web non è giustificabile.

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Scritto da Gaia Corrado

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