Barbara D’Urso, A Gentile Richiesta e gli echi trash di Pomeriggio Cinque

A Gentile Richiesta è uguale a Pomeriggio Cinque: stesso studio, stessi personaggi, stesse tematiche, stesse dinamiche. Mi domando perchè si siano addirittura presi la briga di cambiargli nome, visto che tanto la sbobba cucinata da Canale 5 è sempre la stessa. Dal momento che l'informe pastone proposto da Mediaset è ormai indistinguibile, potrebbero rendere le cose più esplicite e rinominare tutto “Programma Cinque, o ancor più semplicemente “Procedura Cinque o “Progetto Cinque, come uno di quei piani segreti dei film… farebbero prima, tanto l'idea di fondo è identica: adulterare ed uniformare il pensiero degli spettatori. Mi fa venire in mente gli inquietanti MENU ed i pessimi GNAM di Raven Sable in “Buona Apocalisse a tutti ” di Pratchett e Gaiman: pasti scadenti, senza sapore né valori nutritivi, creati apposta per riempire – poco e male – la pancia della gente.

A rendere le cose ancor meno digeribili pensa una delle protagoniste più stucchevoli dei salotti televisivi italiani, Barbara D'Urso, il cui marchio di fabbrica è lo human caring viscido e posticcio. Retorica fino allo sfinimento, moralista per convenienza e simpatica come un calcio nei denti, l'Unta dal PierSilvio è la conduttrice ideale per questo tipo di trasmissioni: la D'Urso è un'artista del luogo comune, una funambola delle generalizzazioni populiste, una maestra di demagogia. Il che, se ci pensate bene, è il principio cardine di abomini come il Grande Fratello, in cui esiste un-solo-tipo di napoletano, un-solo-tipo di romano, un-solo-tipo di domande, un-solo-tipo di risposte. Il motivo è che dev'essere tutto molto semplice, immediatamente assimilabile, facile, banale; comportarsi diversamente significherebbe alzare la soglia d'attenzione di chi guarda, correndo il rischio di far genuinamente pensare lo spettatore… ovvero l'ultima cosa che la televisione d'un certo tipo vuole.
E quindi ci becchiamo i trashMENU della D'Urso 365 giorni l'anno.

Scritto da Style24.it Unit

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