Alessandra Mussolini, l’onorevole con delega alle vaccate

Di questi tempi è facile ascoltare discorsi e lamentele sull’inutilità della classe politica, fortemente invisa anche per i lauti guadagni che la carriera da onorevole assicura. A cosa servono?, è il refrain che si sente nel chiacchiericcio per strada, al bar e al mercato; chiacchiericcio vano – perché poi gli italiani a votare ci vanno sempre in massa e spesso premiano i candidati più impresentabili – e demagogico, perché in mezzo a tanti cialtroni in parlamento lavorano anche persone serie e preparate.

Certo i cialtroni sono parecchi, e riferita ad alcuni onorevoli la domanda “a cosa servono?” non suona affatto demagogica. Prendete, una tra i tanti, Alessandra Mussolini, la nipote del duce, prima attrice da commedie nazionalpopolari e ora donna di punta del partito di Berlusconi. Cosa ha prodotto l’onorevole Mussolini, deputato dal 1992, in parlamento? Quali battaglie, provvedimenti, leggi ha contribuito ad approvare? Come può giustificare i 250.000 euro all’anno che per il suo lavoro ha ricevuto e riceve dal contribuente italiano?

Perché della Mussolini si ricordano solo polemiche inutili tra gossip e politica, comparsate televisive in programmi di infima qualità, sparate sensazionalistiche per apparire sui giornali e sceneggiate da vaiassa, secondo la felice definizione del ministro delle Pari opportunità.

Prendiamo gli ultimi giorni. La Mussolini, intervistata da Klaus David, si scaglia contro Carla Bruni: “Perché non li ospita lei i clandestini visto che vogliono andare in Francia?”. David fa notare che la Bruni non ha proferito parola sui profughi tunisini, ma la nipote del duce imperterrita ribatte: “La Francia ha chiuso le frontiere e lei mica ha detto al marito: accogliamo questi tunisini. Quindi è colpevole come Sarkozy”. E genitori, zii e nonni del presidente francese?

Andiamo alla scorsa settimana, cosa ha detto o fatto la nostra onorevole in nome del popolo italiano? Prima ha polemizzato contro un’altra che le sta parecchio sulle scatole, il ministro Carfagna, alla quale ha intimato di chiedere scusa alla moglie dell’ex amante, l’onorevole Bocchino. Poi se l’è presa contro la nuova protagonista degli spot Tim, Bianca Balti, rea di aver criticato Berlusconi, chiedendone l’immediato licenziamento.

E se andassimo a ritroso, ma non ne abbiamo né il tempo né la voglia, troveremo facezie e fesserie di questo genere, o ben peggiori – come quando in televisione sentenziò di fronte a Luxuria: meglio fascista che frocio. Una donna di classe insomma.

Lunedì pomeriggio, invece che occuparsi di quello per cui viene profumatamente pagata dai cittadini, si trovava tanto per cambiare in televisione. Discuteva nel salotto di Barbara D’Urso con il solito troglodita leghista e altri vippini di serie zeta. Di immigrati, di nucleare, di lavoro, di giustizia? No, di una tipa che fa la “ragazza-vassoio” in un night di non so dove. Ma cederla definitivamente a Mediaset come opinionista a tempo pieno no?

(Nella foto: Alessandra Mussolini. Fonte: navecorsara.it).

Scritto da Style24.it Unit

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