Violenza sulle donne, perchè tutti parlano della commovente poesia di Cristina Torres? E’ virale

Il racconto straziante delle vittime di femminicidio attraverso la poesia di Cristina Torres Cáceres.

Con l’omicidio di Giulia Cecchettin sono 105 le donne che sono state uccise in Italia nel 2023. In un momento in cui le storie di violenza contro le donne continuano a dominare i titoli dei giornali, si fa strada la toccante poesia di Cristina Torres Cáceres. Un inno di denuncia che ci rende consapevoli di questa triste realtà.

Violenza sulle donne, la poesia di Cristina Torres Cáceres per le vittime di femminicidio

Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima“, recitano così i versi della poesia dell’attivista peruviana. Scritta nel 2017, dopo l’omicidio di una giovane studentessa morta in Messico per mano di un autista a cui si era rivolta per ritornare a casa dopo una serata. “Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia. Sono loro, saranno sempre loro. Combatti per urlare più forte di me“. I versi sono diventati fin da subito simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, soprattutto nelle manifestazioni del movimento femminista argentino “Ni una menos”. Nel 2018, su Facebook, l’attivista si dimostrò sorpresa per l’enorme successo della poesia, ma al contempo triste per la costante attualità del testo. Inoltre si dimostrò profondamente rammaricata che, un anno dopo, se ne parlasse ancora. Ed oggi, dopo ben sei anni, siamo di nuovo qui a parlarne.

Il racconto delle vittime di femminicidio nella poesia di Cristina Torres Cáceres

La poesia infatti è stata citata anche da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, in una lettera al Corriere del Veneto. “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto“. La tragica storia di Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, ha sconvolto il nostro Paese. Tutto è iniziato nella facoltà di Ingegneria Biomedica dell’Università di Padova. Giulia e Filippo si sono conosciuti lì, tra una lezione e l’altra. Poi è nato l’amore: una relazione durata quasi due anni, superando anche momenti difficili come la malattia e la morte della madre di lei lo scorso anno. Poi la separazione, Giulia decide di lasciare Filippo a causa della sua eccessiva gelosia. Nonostante tutto però, i due continuano a frequentarsi in amicizia. Uscivano da soli o con gli altri amici del gruppo. Ma nelle ultime settimane qualcosa cambia. Giulia si sta per laureare, Filippo invece smette di mangiare, di uscire, di studiare. Stando a quanto riportano amici e familiari, Filippo non aveva accettato la fine della relazione. Cercava costantemente di ritornare insieme a Giulia, comportandosi il più delle volte in maniera possessiva e maniacale. Tanto da averle chiesto di ritardare la laurea, per la paura incontrollabile che aveva di perderla. La laurea era prevista per giovedì 16 novembre, due giorni prima che il corpo di Giulia venisse ritrovato senza vita. Giulia era una ragazza estremamente buona, spensierata e piena di vita. Una vita strappata brutalmente dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, ora indagato per omicidio volontario aggravato. Come recita la poesia… “se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. In memoria di Giulia e tutte le altre vittime di femminicidio, è ora di dire basta.

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Scritto da Gaia Corrado

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