Ddl contro la violenza sulle donne: che cosa prevede nello specifico?

Cosa prevede il DDL contro la violenza sulle donne appena emesso?

Cosa prevede, nello specifico il DDL contro la violenza sulle donne, che è appena diventato legge? Scopriamo insieme tutti i provvedimenti a tutela di ognuna di noi: un decreto legge che mai, come di questi tempi, se è reso più che necessario.

DDL contro la violenza sulle donne: che cosa prevede nello specifico

In vista della tragedia di Giulia Cecchettin, una ragazza di ventidue anni uccisa dal suo ex fidanzato a causa di una fine di una relazione che lui non poteva accettare, e a pochi giorni dalla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il Senato ha approvato all’unanimità un nuovo decreto legge contro la violenza sulle donne.

La legge prevede maggiori tutele, in particolare per quanto riguarda la prevenzione secondaria, ossia la prevenzione della violenza quando la vittima ha già denunciato, attraverso il potenziamento delle misure cautelari e l’anticipazione della soglia della tutela penale.

Il decreto Rocella, che consiste di 19 articoli e il cui nome completo è Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, è stato quindi approvato.

Un richiamo e una stretta sui reati spia

Il governo ha rilasciato un ammonimento ai cittadini in merito ai cosiddetti “reati spia”. Si è anche deciso di rafforzare le sanzioni per tali reati. Ciò significa che chiunque venga riconosciuto colpevole di tali infrazioni dovrà affrontare conseguenze più severe.

Un’aula del Senato, inizialmente semideserta, poi riempita per partecipare al voto di uno dei disegni di legge più attesi dall’opinione pubblica, ha approvato un provvedimento volto a rafforzare le norme del Codice rosso a tutela delle vittime, spinta emotivamente dagli ultimi avvenimenti di cronaca. L’intenzione è accelerare le misure cautelari e preventive che il giudice deve stabilire entro 30 giorni, riferendosi ai cosiddetti “reati spia” o red flag, tutte quelle infrazioni commesse in ambito familiare/affettivo a scapito delle donne, con l’obiettivo di controllarle, intimidirle o limitare la loro libertà personale.

Tra questi reati si annoverano lo stalking, il revenge porn, la coercizione e induzione al matrimonio, la violenza privata, la minaccia aggravata e lo sfregio con l’acido: la vittima può pertanto richiedere al questore l’ammonimento, che ha una durata minima di 3 anni.

Utilizzo del braccialetto elettronico, divieto di avvicinamento e arresto posticipato in caso di flagranza del reato

Il disegno di legge prevede l’accrescimento del braccialetto elettronico e la sua verifica tecnica, a seguito dei casi di femminicidio in cui la misura non ha funzionato. In caso di sabotaggio la durata della sorveglianza speciale viene estesa a quattro anni. Se l’uomo violento non accetta il braccialetto elettronico, la misura non può essere inferiore a tre anni. Inoltre, il divieto di avvicinamento alla vittima viene aumentato, comprendendo un raggio di 500 metri dall’abitazione della donna e dai luoghi che abitualmente frequenta.

Inoltre, in caso di prove, come foto e riprese video che attestino un reato commesso da un uomo violento, è previsto l’arresto in flagranza differita, che può essere attuato anche entro 48 ore. Viene altresì invitata la popolazione a non rimanere indifferente se si è testimoni di un episodio di violenza, ma ad intervenire e denunciare.

Imparare sulla violenza contro le donne

Un’educazione sul tema di violenza contro le donne è essenziale per la prevenzione e la lotta per una società libera dalle violenze. L’approccio educativo e di sensibilizzazione ha l’obiettivo di informare le persone sui diritti delle donne, sulla prevenzione delle violenze e su come intervenire in caso di violenza. È importante raggiungere i gruppi più vulnerabili e le persone che potrebbero incontrare la violenza.

Il governo e l’opposizione hanno raggiunto una convergenza sull’importanza della formazione. Il pacchetto di ore extra-curriculare, proposto dal Pd per l’educazione emotivo-sentimentale, dalle scuole medie in poi, è stato accettato, ma con la condizione di coinvolgere le famiglie degli studenti. Tuttavia, si teme che ambienti familiari disfunzionali possano opporsi a tale iniziativa. Inoltre, è stato deciso di introdurre un programma di violenza contro le donne e violenza domestica da parte dell’autorità politica delegata per le pari opportunità agli operatori che in qualche modo entrano in contatto con le donne vittime di violenza. Inoltre, le linee guida programmatiche saranno inserite nella scuola superiore della magistratura.

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Scritto da Sara Lampis

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