A Ceresole (Piemonte) nasce il primo museo delle donne: il Mida

A Ceresole il primo museo delle donne. Ecco di cosa si tratta.

A Ceresole d’Alba, in Piemonte, nasce il primo museo dedicato alle donne, il Mida. Vediamo insieme, all’interno di questo articolo, di saperne di più.

Mida è il primo museo delle donne dedicato alle opere d’arte femminili e si trova a Ceresole (Piemonte)

Ci troviamo a Ceresole d’Alba, in provincia di Cuneo, in Piemonte, ed è qui che lo scorso mese di aprile è stato inaugurato il primo museo delle donne, il Mida (Museo Internazionale delle Donne Artiste). Si tratta del primo museo europeo nel quale si trovano esclusivamente opere d’arte femminili. Il museo si trova all’interno della Chiesa della Madonna dei Prati ed è diretto da Vincenzo Sanfo, curatore di fama internazionale, affiancato da un comitato consultivo. Lo scopo del Mida è quello di portare alla luce la creatività femminile, che troppo spesso viene messa in secondo piano. Disegni, dipinti, sculture, fotografie, ceramiche, video, opere grafiche provenienti da tutto il mondo, da Oriente a Occidente, ma rigorosamente realizzati da donne, senza alcuna interferenza maschile. Al momento un posto simile esiste solamente negli Stati Uniti.

Che opere possiamo trovare al Mida?

Come abbiamo appena visto, lo scorso mese di aprile è stato inaugurato a Ceresole d’Alba il Mida, il museo delle donne. Ma, che opere possiamo trovare al suo interno? Scopriamolo subito insieme. Grazie alla collaborazione delle artisti e di collezionisti privati, la collezione permanente allestita al Mida è di primissima qualità. Ci sono opere antiche ma anche opere contemporanee, opere europee e americane, e opere asiatiche e africane. Tra le artiste possiamo ad esempio trovare: Berthe Morisot, Susanne Valadon, Sonia Delaunay, Marina Abramovic, Jenny Holzen, Carmen Gloria Morales, Beverly Pepper, Rabarama, Xiao Lu, Françoise Gilot, Louise Bourgeois, Rason Singh, Yoko Ono, Dora Maar, Anne Liebovitz, Marlene Dumas, Carla Accardi, Paola Gandolfi, Federica Galli e maya Kopitzeva. Il direttore artistico del Mida, Vincenzo Sanfo, ha così parlato a Vanity Fair del progetto: “l’idea del museo mi è venuta a New York mentre preparavo la grande mostra su Jackson Pollock per il Museo Correr di Venezia. In quell’occasione mi imbattei in un corpus importante di lavori di Lee Krashner, sua moglie: la musa, la “Pigmalione” di Pollock. Mi chiesi subito come fosse possibile che un’artista di quella qualità fosse misconosciuta ai più e che nessun museo del vecchio continente avesse mai organizzato una sua mostra. E anche di quelle migliaia di donne che non hanno mai avuto (e spesso ancora non hanno) accesso alle grandi mostre internazionali.” Il museo Mida, inoltre, collabora con l’Accademia Albertina e, proprio per questo, lungo le strade del paese saranno disseminate pietre di inciampo, al fine di ricordare tutte le artiste che, nel corso degli anni, vi hanno studiato. Altre piastrelle invece omaggeranno altre grandissime artiste, prima fra tutto Frida Khalo. Il Mida è quindi senza dubbio un museo da visitare!

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