Chi è Kateryna Monzul, l’arbitro ucraina fuggita dalla guerra

Tutto quello che sappiamo sull'arbitro donna di fama internazionale, scappata dalla guerra con la sua famiglia ed ora in Italia.

Kateryna Monzul, quarantenne e di origine ucraine, è un arbitro donna di fama internazionale. È fuggita dalla guerra insieme a sua sorella e nipote e sono arrivati in Italia. Il 20 marzo 2022 è tornata in campo a dirigere la partita femminile Inter-Samp.

Chi è Kateryna Monzul

Kateryna Monzul è nata il 5 luglio 1981 a Kharkiv, città dell’Ucraina. Architetto di professione parallelamente si appassiona al mondo dell’arbitraggio calcistico. Esordisce per la prima volta nel 2007 in campo europeo, arbitrando il match di qualificazioni al campionato mondiale di calcio femminile tra Finlandia e Polonia. Nel 2013 arbitra la semifinale di campionato europeo di calcio femminile tra Norvegia e Danimarca. Nel 2014 ottiene dall’International Federation of Football History and Statics (IFFHS) il riconoscimento come miglior arbitro donna. Nello stesso anno dirige la finale di Champions League femminile tra Tyresö e Wolfsburg. Nel 2015 dirige la finale di mondiale femminile tra Stati Uniti e Giappone.

La fuga dalla guerra

Dal 24 febbraio la sua vita come quella di milioni ucraini è cambiata all’improvviso. È una storia triste simile a quelle di tantissimi ucraini che sono stati obbligati ad abbandonare l’Ucraina devastata dai bombardamenti. Anche Kateryna Monzul si è vista costretta ad abbandonare la sua terra, la sua famiglia e la sua passione per sfuggire alla guerra e salvarsi. Nonostante si sia salvata ed è riuscita a fuggire con una parte della sua famiglia il suo cuore e la sua testa sono sempre lì nella sua terra dove i suoi cari e i suoi amici combattono per la pace e la libertà.

L’aiuto e la solidarietà per lei sono arrivati proprio dal mondo del calcio. Infatti, Roberto Rossetti, designatore degli arbitri Uefa, si è attivato insieme alla Federcalcio ucraina, Federcalcio italiana e l’Associazione italiana arbitri affinché la donna riuscisse a giungere in Italia. Kateryna, ha affermato, che il viaggio fino Italia è stato lunghissimo ma non si è mai sentita sola:

Abbiamo attraversato Ucraina, Moldavia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania – racconta Kateryna – Non me lo aspettavo, tutti volevano aiutarmi… quando scappi da una situazione così non riesci a ragionare normalmente, la grande famiglia degli arbitri mi è stata vicina, in tantissimi mi hanno scritto e sostenuto durante il viaggio fin qui.

L’arrivo in Italia

Kateryna è finalmente al sicuro in Italia con sua sorella e il nipote anche se il suo pensiero è sempre rivolto alla sua città e ai suoi cari :

è un momento terribile, i miei genitori sono rimasti a Karkhiv, è pericoloso, per loro come tutti i miei amici, per le persone, i bambini. Una parte del mio cuore è rimasta lì con la gente ucraina.

Una volta arrivata in Itala, l’Aia (Assiciazione Italiana Arbitri) e la FICG ( Federazione Italiana Giuco Calcio) l’hanno scelta per dirigere, il 20 marzo 2022, la partita di calcio di Serie A femminile Inter-Samp. Inoltre, hanno dato la possibilità alla donna di allenarsi e di costruire un proprio percorso per far parte dell’organico arbitrale con la speranza che possa tornare a casa molto presto. Durante il match, la donna è scesa in campo avvolta nella bandiera dell’Ucraina, un gesto che molti personaggi ucraini noti stanno compiendo come la ballerina Iana Salenko. Dopo la partita la stessa ha dichiarato cosa ha significato tornare a giocare:

È stato come tornare alla vita normale, dopo quello che ho visto e ho provato in queste settimane: per qualche momento non posso dire di aver dimenticato, ma di aver ritrovato dentro di me belle sensazioni.

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