Perché nel 2023 il corpo di una donna è ancora visto come oggetto sessuale?

Il corpo della donna è visto ancora come un oggetto sessuale nel 2023

Come mai il corpo della donna, nel 2023, è ancora visto come un oggetto sessuale? Una domanda che in tanti, e soprattutto in tante, si stanno ormai ponendo. E che purtroppo, ad oggi, non ha plausibile risposta. Il viaggio delle donne, per il riconoscimento dei propri diritti, per essere uguali agli uomini, sembra finito ma è in realtà appena cominciato.

Perché nel 2023 il corpo di una donna è ancora visto come oggetto sessuale? Viaggio nel riconoscimento dei dirittiù

Quando, in Italia, le donne hanno acquisito gli stessi diritti legali degli uomini? Non molto tempo fa, se ci pensiamo bene: i pieni diritti tra uomo e donna, infatti, in Italia sono infatti garantiti e riconosciuti in seguito all’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana il 1º gennaio 1948.

Tuttavia, ancora adesso, una donna deve lottare il doppio di un uomo per fare carriera, o anche semplicemente, per essere riconosciuta come individuo. Questo, perché nell’arco della storia dell’uomo, e fino ancora alla metà del secolo scorso, le donne erano concepite come meri oggetti sessuali, volti prima al soddisfacimento del piacere dell’uomo, e in seguito alla procreazione. Una vera e propria “produzione in serie” di bambini, trasformava giovani ragazze dal ruolo di “sposa e femmina”, a quello di “madre punto e basta”. Eppure, nei secoli, sono state molte le donne a battersi per prendersi il proprio posto nel mondo, ognuna a modo suo: anime belle, menti assolutamente brillanti, grandi artiste. Tutto l’opposto, insomma, di un mero oggetto sessuale. E sarebbe bello ricordarci di loro, e del loro esempio, più spesso.

Femminilità, come l’esempio della storia può aiutare tante donne

Femminilità: un termine che rimanda a grandi contrasti. Il corpo è oggetto di desiderio il più delle volte, ma l’anima? La mente? Meglio una bella donna e basta, o meglio una donna bella e di talento? E se poi, con il tempo, la bellezza dovesse sfiorire? Cosa si fa?

Ebbene, sono vissute su questa terra, cavalcando le epoche e le mode, i pensieri del tempo e sfidando le menti ottuse, moltissime donne brillanti, di talento. Eterni esempi della possibilità di esprimersi come donna e come persona. Individualmente. Vediamone alcune.

  • Marie Curie: Vissuta tra il 1867 e il 1934, Marie Curie ha avuto un ruolo fondamentale nel campo della fisica e della chimica, studiando fin da giovane le sostanze radioattive. Fu persino l’unica donna al mondo a vincere due Nobel: e ben in due campi diversi, ossia la Fisica nel 1903 e la Chimica nel 1911. A lei dobbiamo la scoperta del polonio e del radio, che non brevettò mai, per poter lasciare la scoperta a disposizione della scienza. Sposò il marito e collabotore Pierre. «Com’è essere sposati a un genio? Non so, chiedetelo a mio marito». Rispondeva ironica alle domande dei giornalisti.
  • Giovanna D’Arco: Vissuta nel 1400, in piena guerra dei cent’anni, la giovane riuscì a convincere Carlo di Valois di essere stata scelta da Dio per guidare l’esercito francese alla vittoria, e così fu. Fu dichiarata eretica a soli 19 anni, e condannata a rogo. La Pulzella d’Orleans, patrona di Francia, è l’esempio di coraggio e forza che dovrebbe guidare ogni donna nella vita.
  • Malala Yousafzai: Una vera eroina dei nostri giorni. In Pakistan, da dove proviene, l’istruzione per le donne non è assolutamente consentita- e questo dovrebbe farci riflettere sulla nostra libertà, che dovremmo usare per apprendere quanto più possibile per noi- . Malala si è posta a baluardo dei diritti d’istruzione, e a soli 17 anni,ha ricevuto il premio Nobel per la pace, grazie al suo grande impegno. Nel 2012, mentre tornava a casa- proprio da scuola- le hanno sparato alla testa. E’ però sopravvissuta, ed è stata curata in Inghilterra. Non ha mai smesso di lottare per i diritti all’istruzione per le donne in Pakistan.
  • Anna Bolena: Forte, sfacciata, assolutamente centrata su sè stessa. Anna Bolena cambio le sorti del mondo: per sposarla e annullare le sue nozze con Caterina d’Aragona, Enrico VIII diede vita allo scisma anglicano, creando la Chiesa d’Inghilterra. Non partorì mai un erede maschio, e il suo carattere la portò allo scontro col sovrano. Fu condannata a morte, ma ci lasciò un erede femminile, altro esempio di cultura e coraggio: Elisabetta I. Tale madre…
  • Madre Teresa: Uno dei simboli di amore e carità del ‘900. Fondatrice di un’importante congregazione religiosa cattolica, le “Missionarie della Carità”, ha trascorso molto tempo in India, occupanfo tutta la vita a prendersi cura degli “ultimi”, ,malati di lebbra e HIV.

    Vinse il Premio Nobel per la Pace nel 1979 e morì nel 1997. Ha ricevuto la beatificazione nel 2003.

  • Rita Levi Montalcini: Un’altra donna che ha fatto, attivamente, la storia d’Italia. A lei in effetti, dobbiamo la scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa (NGF). Per tale scoperta ha vinto il premio Nobel per la medicina. “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.” Questa è solo una delle sue più celebri frasi.

Riflettiamo, donne e uomini, su quanto ci è stato lasciato: i social media e lo stato attuale della società, non ci aiutano certo a liberare le donne dalla riduzione ad oggetto sessuale.

Tuttavia, ricordare le lotte, i traguardi e i sogni dei grandi esponenti femminili della storia, ci motiva ad aspirare a vette più alte, non raggiungibili né da Instagram, né da TikTok.

Scritto da Sara Lampis

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