MMA: cos’è, da dove viene e come si pratica questo sport

Le MMA sono le "arti marziali miste". Nate negli anni 70, hanno riscontrato un enorme successo in tutto il mondo.

Mixed Martial Arts, in breve MMA, sono le cosiddette “arti marziali miste”. Si tratta di un mix di discipline dal wrestling al jujitsu, dalla lotta alla boxe, con tanto di diverse categorie di peso. Sport diffuso ormai in tutto il mondo, ha ovunque una regola ferrea: al di fuori del ring la violenza è bandita.

Cos’è l’MMA

Le Mixed Martial Arts nascono in Brasile negli anni 70 come uno sport da combattimento a contatto in cui si possono usare moltissime tecniche, tutte quelle delle arti marziali e di alcuni sport da combattimento come la lotta libera, il pugilato o la kick boxing.

Le origini di questa disciplina possono essere rintracciate già nel pancrazio greco ma nella modernità si ritrovano negli eventi di “vale tudo” brasiliani e in Giappone negli spettacoli di shoot wrestling. Si trattava di un tipo di combattimento a mani nude e a contatto pieno in cui la regolamentazione era minima. Il “vale tudo” nasce come evoluzione del judo e all’inizio era caratterizzato da incontri eccessivamente violenti che, per questo, finirono poi per essere praticati solamente nelle palestre di arti marziali, soprattutto a Rio de Janeiro.

Le MMA hanno iniziato poi a farsi conoscere ed essere praticate in tutto il mondo. Devono gran parte del loro successo a Bruce Lee che ne era praticante e sostenitore. Negli ultimi anni hanno raggiunto una grandissima popolarità negli Stati Uniti dove i combattimenti vengono trasmessi dalle pay tv. Anche in Italia iniziano ad avere molti atleti ma non esistendo un’unica federazione nazionale, i praticanti di questo sport sono riuniti in diverse associazioni.

MMA: ci sono delle regole?

Ovviamente ci sono delle regole. Possono variare da Paese a Paese ma in ogni angolo del pianeta la regola principale delle MMA è una: al di fuori del ring, la violenza è bandita. Anzi, qualsiasi appassionato di MMA riconosce a questa disciplina il merito di insegnare l’autocontrollo e di aiutarlo a gestire la rabbia. Sono gli stessi istruttori a impegnarsi a insegnare ai propri allievi l’autodisciplina e allontanano gli individui coinvolti in atti di violenza al di fuori della palestra.

Non tutti i movimenti poi sono consentiti, c’è una regolamentazione. Nelle MMA professionistiche ci sono alcune regole ferree sui colpi consentiti e quelli vietati. Molti Paesi hanno regole diverse tra loro ma tra quelle unificate, cioè quelle più usate al mondo, c’è il divieto di calci e ginocchiate alla testa di un avversario a terra, e le gomitate sono ammesse purché non si colpisca di punta con movimento discendente.

Ma le MMA sono uno sport troppo violento? Potrebbe essere giudicato tale solo se giudicassimo violente tutte le discipline che lo compongono. Tutti gli sport, e in particolare le arti marziali, hanno una loro filosofia con principi e regole da seguire, non solo fisiche ma anche morali. Chi utilizza queste tecniche con altri scopi, ovvero ad esempio seminando violenza gratuita per strada, non è minimamente giustificabile e non rispetta la filosofia della disciplina.

Scritto da Evelyn Novello

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