Chi è Rosita Missoni, la donna che ha rivoluzionato la moda Made in Italy

Rosita Missoni è la matriarca di uno dei marchi fondamentali della moda Made in Italy. Un brand che lei e il marito hanno reso un fenomeno globale.

Rosita Missoni, la donna che con il marito Ottavio ha rivoluzionato il mondo della moda. Insieme, i due hanno fondato Missoni, uno dei marchi che hanno fatto la storia dell’industria del fashion italiano e mondiale.

Rosita Missoni, la giovinezza

Rosita Jelmini, questo è il suo nome da nubile, nasce nel 1931 a Golasecca (Varese). Il suo futuro nel mondo della moda sembra essere scritto nel DNA. I nonni materni, infatti, sono proprietari di una fabbrica di tessuti ricamati e scialli, di cui sono loro stessi i fondatori. All’interno di essa sono impiegati anche i genitori di Rosita, Angelo Jelmini e Diamante Torrani.

Da ragazza la futura stilista frequenta il Collegio Rosetum di Besozzo (Varese). Nel giugno del 1948 consegue il diploma in lingue moderne. Durante la stessa estate va a Londra per migliorare il suo inglese. È proprio qui che incontra l’amore della sua vita, Ottavio Missoni. Il giovane si trova nella capitale del Regno Unito per gareggiare alle Olimpiadi. Fa, infatti, parte della Nazionale Italiana di Atletica leggera.

Nel 1949 Rosita inizia a lavorare anche lei nella fabbrica di famiglia. Si interessa soprattutto alla parte creativa della produzione, calcando le orme del padre.

Intanto, la sua relazione con Ottavio si fa sempre più seria. Nel 1951 i due si fidanzano e, poi, il 18 aprile 1953 convogliano a nozze a Golasecca. Successivamente la coppia va a vivere a Gallarate, vicino a Milano. Negli ultimi anni, contemporaneamente all’atletica, Ottavio si è dedicato anche alla maglieria. Rosita e il marito decidono, dunque, di creare un laboratorio nel seminterrato della nuova casa.

Rosita e Ottavio nell’olimpo della moda

I primi step fondamentali per l’attività dei coniugi Missoni avvengono nel 1955. In questo periodo collaborano con Louis Hidalgo per la boutique milanese di Biki. Assieme a Hidalgo ideano, poi, delle speciali collezioni che vengono esposte a la Rinascente di Milano.

Nel 1958 appaiono alla Rinascente una serie di capi questa volta firmati Missoni. Da qui comincia la loro ascesa. Ottengono sempre più vetrine e dal 1960 le loro creazioni iniziano a trovare spazio in diversi fashion magazines. La loro espansione diventa tale che sono costretti, un anno dopo, a cambiare sede per servirsi di un laboratorio più spazioso.

Nel 1966 va in scena la loro prima sfilata. L’evento si tiene al Teatro Gerolamo di Milano. Un anno dopo approdano, poi, a Palazzo Pitti a Firenze, il luogo simbolo della moda in quegli anni.

La sfilata che allestiscono lì è forse tra le loro più famose. Rosita compie l’audace scelta di mandare in passerella le modelle senza reggiseno sotto la maglia. Lo fa perché che non possedevano nulla della tonalità necessaria. La decisione si rivela alquanto controversa. Le luci di scena rendono, infatti, le maglie trasparenti e in molti gridano allo scandalo.

Gli anni 60 sono anche quelli che vedono la maison Missoni trovare e affermare la propria identità stilistica. E’ proprio Rosita stessa a ideare la loro più riconoscibile caratteristica. Si tratta del motivo denominato fiammato. Lo fa grazie ad un’innovativa macchina da cucito e vecchie matasse di orli provenienti dalla fabbrica di tessuti di famiglia.

Quello ci ha aperto un mondo,” ha spiegato la stessa Rosita parlando al New York Times nel 2017. “Da lì, mio marito ha iniziato i suoi esperimenti di design con le varie fantasie”.

Sempre negli stessi anni, i Missoni cominciano ad impiegare le macchine Rachel, di solito utilizzate esclusivamente per la creazione di scialli. Questo permette loro di dare la vita a abiti estremamente leggeri.

Oltre a ciò, si cimentano con un nuovo tessuto, la rayon-viscosa, che diventerà uno dei materiali più apprezzati da loro. Infine, continuano a mantenere un tratto che da subito gli ha contraddistinti, ossia creare abiti sempre estremamente colorati.

Sono proprio tali elementi a rendere la maison Missoni subito identificabile. Sono anche ciò che l’hanno resa uno dei principali nomi nell’olimpo della moda italiana e mondiale. Un successo che è dovuto molto pure alla sua attenzione per il ready-to-wear, di cui è diventata tra i maggiori e più apprezzati esponenti.

Nel 1997 la maison Missoni è passata nelle mani della figlia Angela. Rosita nei primi mesi ha tentato “di vivere come una nonna”. La sua passione per la moda, però, non le ha reso possibile di stare per molto tempo con le mani in mano. Ha preso, quindi, il posto di direttore creativo di Missoni Home.

Scritto da Giorgia Silvestri

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