Chi era Franca Sozzani, storia della leggendaria direttrice di Vogue Italia

Talento, faccia tosta e non aver paura di prendere decisioni controverse, Franca Sozzani era tutto questo. Ripercorriamo la sua incredibile vita.

Franca Sozzani, una donna che ha consacrato la sua vita alla moda. Giornalista, è stata la editor-in-chief del più iconico fashion magazine italiano, Vogue Italia. Lo è stata per circa 28 anni, dal 1988 fino alla sua morte avvenuta nel 2016.

Chi era Franca Sozzani

Sozzani nasce a Mantova il 20 gennaio 1950. Studia presso il liceo classico “Virgilio” di Mantova. Successivamente, frequenta la facoltà di lettere e filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si sposa da giovanissima ma il rapporto tra lei e il marito subito inizia a non funzionare. Di conseguenza, i due divorziano dopo soli 3 mesi.

A seguito di questa delusione sentimentale la giovane decide di mettersi in viaggio. La sua meta è l’India. L’obbiettivo è quello di andare alla scoperta di se stessa. “Ho pensato che era il momento di fare qualcosa di buono con la mia vita”, ricorda, così, parlandone anni dopo. Oltre all’India si reca pure a Londra, dove rimane folgorata dal fermento culturale e creativo che la città sta vivendo in quegli anni.

La carriera di Sozzani nel giornalismo di moda comincia subito dopo il suo ritorno in Italia. Accade quasi per caso. Accetta un posto alla segreteria di Condé Nast Italia, la casa editrice che pubblica Vogue e altri top magazine come Wired, Vanity Fair e GQ. Lo fa soprattutto per dimostrare a suo padre di essere capace di mantenere una sorta di stabilità.

In breve tempo, però, inizia a farsi strada all’interno dell’editoria di moda. Presto ottiene il ruolo di assistente presso la rivista Vogue Bambini. Qualche anno dopo, nel 1980, è già direttrice responsabile della rivista Lei. Nel 1983, le viene dato l’incarico di dirigere anche Per Lui, la versione per uomo di Lei.

Qui Sozzani ha come spalla per la fotografia Oliviero Toscani, celebre talento italiano e grande esponente della fotografia narrativa. Quest’ultimo, però, ad un certo punto si allontana dalle pubblicazioni della giornalista. È proprio in tale occasione che la donna da ulteriore prova del suo grande intuito e capacità di guardare avanti.

Comincia, infatti, a selezionare e a dare visibilità a tutta una serie di personalità emergenti del mondo fotografia. Tra di essi si annoverano nomi come Mario Testino, Steven Meisel, Paolo Roversi, Herb Ritts, Bruce Weber e Peter Lindbergh.

Ciò mostra un’altra importante aspetto di Sozzani. Si tratta dell’amore per la fotografia e il suo intento di creare delle riviste che siano molto potenti visualmente. Infatti, come lei stessa una volta afferma: “Prima della moda, io amo le immagini”.

Nel 1988 le viene affidato il più prestigioso incarico nel giornalismo di moda italiano. Ottiene, infatti, la direzione di Vogue Italia. Nel 1994, poi diventa direttrice editoriale di Condé Nast Italia. Dal 2006 occupa poi il ruolo di direttore responsabile dell’Uomo Vogue.

La sua carriera come editor-in-chief di Vogue si caratterizza per svariate scelte estremamente provocatorie e controverse. Diversi sono, ad esempio, i servizi fotografici che creano scandalo.

Uno dei più famosi è Makeover Madness. Uscito nel luglio del 2005, sviluppa come tema la chirurgia plastica. A scattare è Meisel. In esso dei dottori operano su una delle più famose supermodelle di quel periodo, Linda Evangelista e su alcune altre sue colleghe. Le ragazze sono ritratte poi in altre situazioni tutte collegate sempre alla chirurgia estetica.

Celebre è pure il numero della rivista denominato Black Issue, pubblicato nel luglio del 2008. Esso contiene photoshoot solo con modelli di colore. Inoltre, sono impiegati esclusivamente abiti creati da designer africani. Sicuramente, quest’ultimo fa particolarmente parlare anche per essere uscito proprio nel periodo precedente all’elezioni del primo presidente nero statunitense, Barack Obama.

Sozzani durante la sua vita è molto attiva socialmente. Nel 2012 diventa per le Nazioni Unite l’Ambasciatrice di buona volontà del gruppo Fashion 4 Development. Quest’ultimo si occupa soprattutto di promuovere lo sviluppo sostenibile in Africa. Nel 2014, poi, ottiene il titolo di Ambasciatrice globale contro la fame del programma World Food Program delle Nazioni Unite. Nel marzo del 2013, inoltre, le viene affidato il ruolo di presidente della Fondazione Istituto Europeo di Oncologia (IEO).

Sozzani muore il 22 dicembre 2016 a Milano. A dare l’ufficiale notizia è Jonathan Newhouse, CEO di Condé Nast International. Nel suo comunicato le rende omaggio definendola “uno dei più grandi direttori di sempre” e “di gran lunga la persona più talentuosa e influente” di Condé Nast.

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Scritto da Giorgia Silvestri

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