Gravidanza? Ecco quali sono i sintomi delle prime settimane

I sintomi della gravidanza nelle primissime settimane possono essere confusi perciò, come fare?

La gravidanza è senz’altro uno dei momenti più intensi nella vita di tutte quelle donne che non vedono l’ora di stringere tra le braccia la loro creatura ma, prima di vedere le guancette rosa e il visino delicato, c’è un be periodo di nove mesi da gestire. Innanzitutto, come si avvertono i sintomi della gravidanza nelle prime settimane? Nel caso in cui abbiate dei ritardi sospetti ed ancora nessuna certezza, a quali test di gravidanza è meglio affidarsi? Proviamo a rispondere insieme a tutte queste domande per affrontare al meglio questa fase iniziale di probabile smarrimento.

Primi sintomi

L’ormai fatidica frase: “Amore, ho un ritardo” ed il conseguente sguardo terrorizzato di lui, sanciscono sempre un momento importante nella vita di una coppia. In queste situazioni è sensato ricorrere immediatamente ad un test di gravidanza valido ma, nel caso in cui si stia cercando ancora di capire se si tratti di ritardi sospetti oppure di semplici incertezze premestruali, bisogna fare attenzione ad alcuni segnali che il nostro organismo ci invia. Innanzitutto va specificato che i sintomi possono variare da donna a donna quindi non è detto che ogni situazione abbia gli stessi parametri ed inoltre fattori esterni quali stress, depressione e nevrosi di diversa natura, possono alterare le condizioni fisiche dell’individuo. Rimanendo quindi su una linea generale che può essere applicata alla maggior parte delle donne, possiamo affermare che i sintomi di una possibile gravidanza nelle prime settimane, sono rappresentati da: tensione a seno e addome, gonfiore e spossatezza, nausea e ipersensibilità a odori e colori, bisogno di urinare sempre più frequente e aumento della temperatura basale. Alcuni di questi sintomi sono gli stessi di quelli del ciclo mestruale ecco perché alle volte si tende a confondere una situazione con l’altra, fino all’arrivo delle perdite ematiche.

Analizzando più nel particolare questi sintomi si può capire meglio come trasformano il nostro corpo ed il nostro comportamento abituale. La tensione al seno, per esempio, è causata dal progesterone il quale rende le ghiandole mammarie più gonfie e quindi il seno più turgido, i capezzoli più scuri e pronti a secernere un liquido lubrificante e disinfettante. La stanchezza così come la pesantezza addominale sono sintomi che, se presi singolarmente, non denotano l’inizio di una gravidanza ma, se presenti in concomitanza degli altri, dovrebbero farvi sorgere qualche dubbio. Se ci fosse il titolo di “sintomo principe” nelle donne in gravidanza, sicuramente questo primato spetterebbe alla nausea poiché ha un’incidenza del 50% dei casi. Solitamente tale senso di vomito sparisce dopo i primi tre mesi di gravidanza. Invece, già alcuni giorni prima dell’eventuale mestruazione (che poi non arriva) si può verificare il bisogno impellente di urinare molto spesso anche se in realtà, è dal terzo mese in poi che questo fastidio si fa più presente proprio perché il bambino pesa sempre di più sulla vescica della futura mamma. Infine, l’alterazione della temperatura basale (la quale di solito si aggira intorno ai 37 c°) è un sintomo molto evidente ed attendibile dell’avvenuto concepimento poiché il progesterone, crea questo innalzamento della temperatura corporea.

Ed invece, i sintomi della primissima settimana? La prima settimana è quella che molto spesso passa inosservata proprio perché, come abbiamo già detto in precedenza, alcuni sintomi vengono scambiati per alterazioni momentanee oppure per un periodo premestruale. Sintomi come quelli della tensione al seno e all’addome, ipersensibilità ad odori e colori, stanchezza e nausea, sono presenti da dagli albori ma in più si scatena un grande senso di fame, mal di schiena e irritabilità. Trattandosi dei primi 7 giorni, fare un test di gravidanza non è sensato così come si è ancora nella zona grigia dell’ipotetico ritardo mestruale. Quindi bisogna fare attenzione ai dettagli e capire se queste sono prime avvisaglie importanti, o semplici fastidi passeggero dovuti ai più svariati motivi. Il mal di schiena che potreste avvertire è localizzato solitamente in corrispondenza dei muscoli lombari, la parte inferiore della spina dorsale e potrebbe essere unito a dolori nella zona del basso ventre. Inoltre tra i 6 e i 12 giorni dal concepimento, potrebbero verificarsi fastidi correlati all’attaccamento dell’embrione alla parete dell’utero e cioè la stipsi o disturbi gastrointestinali con relative perdite ematiche. Tutto ciò è dovuto ai repentini cambi ormonali i quali, non di rado, generano alterazioni anche nell’umore della donna (facilità al pianto, nervosismo, irritabilità, sbalzi di umore). Si comprende subito, quanto però i sintomi da soli non possano dare una certezza (visto che stiamo parlando del primo periodo della gravidanza) perciò è sempre opportuno effettuare un test, così da avere molte certezze in più.

Test di gravidanza

Il test di gravidanza serve a rilevare il livello di BetaHCG (gonadotropina corionica umana) nell’urina della donna poiché, in caso di gravidanza, subisce un’alterazione che viene evidenziata con un segno positivo da parte del test. L’ormone BetaHCG viene generato dal nostro corpo nel momento in cui l’embrione inizia il suo sviluppo perciò è impossibile che sia presente in una donna non incinta. I test di gravidanza, che si possono trovare in farmacia, possono essere presentati come cartine o bastoncini, dotati di anticorpi i quali reagiscono alla presenza dell’ormone in questione. Ogni marca ha il suo simbolo distintivo per dire se il risultato è positivo o negativo ma, che si tratti di lineette, parole o di crocette, è sempre tutto molto comprensibile. Il test risulta essere più attendibile tra le 7 e le 12 settimane perché è in quel lasso di tempo che il BetaHCG arriva al suo massimo picco, per poi diminuire gradualmente (limitando così il problema delle nausee). La mucosa dell’utero (endometrio) nel frattempo, diventa la meta dell’embrione il quale inizia a rosicchiarla per mettere radici e creare la placenta che poi si svilupperà di pari passo con l’evolversi della gravidanza stessa. Se volessimo fare il test di gravidanza attraverso le analisi del sangue? Certamente possibile, ma se consigliato specificatamente dal medico. In linea generale lo si prescrive per soggetti delicati, a rischio o che comunque hanno riscontrato problemi e dubbi.

Come si fa un test di gravidanza? Per chi si trova per la prima volta a dover affrontare la situazione, questa domanda potrebbe risultare tutt’altro che banale ma in realtà è più semplice di quanto si pensi. Basta bagnare con la prima urina del mattino il bastoncino o la cartina che si ha a disposizione, lasciarlo asciugare per qualche minuto e poi osservare il segno che compare. Se vedete due linnette di colore rosa, vuol dire che siete incinte altrimenti nel caso di una sola linea, l’esito è negativo. Per quanto riguarda invece le tempistiche, diciamo che è consigliabile aspettare una settimana da un ipotetico rapporto non protetto e circa una decina di giorni dal ritardo del ciclo mestruale, per far sì che il risultato del test sia attendibile. Infatti, nei casi in cui si proceda ad effettuare un test di gravidanza troppo precocemente, si può generare un risultato erroneo in cui non viene riconosciuta una gravidanza che invece, sta facendo il suo corso. In tal caso è bene ripetere il test a distanza di qualche giorno. Nei casi peggiori, il falso negativo (cioè un risultato negativo nonostante nella realtà ci sia in corso la gravidanza) può essere generato da un aborto spontaneo.

Quali test di gravidanza utilizzare? Anche questa domanda è sicuramente presente nella testa di quelle ragazze/donne che, inesperte, non sanno quale sia la scelta migliore e dal risultato più attendibile. Ormai nelle farmacie è possibile trovarne di diverse marche e con un diverso grado di sensibilità anche se quasi tutti hanno adottato la sembianza a bastoncino. Inoltre, i test in commercio sono tutti discreti nella forma, maneggevoli e facilmente trasportabili in borsa per chiunque voglia mantenere il proprio riserbo. Il più popolare tra i test di gravidanza è sicuramente quello Digital Clear Blue. Oltre al test, l’azienda mette a disposizione diversi strumenti per misurare quale sia il periodo più fertile agevolando così la vita delle coppie in cerca di una gravidanza. La versione “digital” infatti, è dotata di un indicatore (con tanto di settimane) che fa vedere da quanto tempo si è rimaste incinta. Il test Clear Blue con Indicatore delle Settimane, è talmente sensibile che permette di essere fatto anche 4 giorni prima del giorno in cui erano previste le mestruazioni. Il risultato appare dopo 3 minuti con la scritta “Incinta” o “non incinta” ed il numero delle settimane. Ancor più sensibile di questo, c’è il test Clear Blue Rilevazione Precoce: può essere effettuato 6 giorni prima del ritardo delle mestruazioni ed il risultato è mostrato dalle linee: due significa incinta, una invece no. Se invece preferite cambiare marca e comprare tramite Amazon il vostro test, potete optare per i test di gravidanza ultrasensibili Cuckool (certificati CE). In poco più di un minuto, il bastoncino dà il risultato con le lineette (due vuol dire risultato positivo, una negativo). La confezione è dotata di cinque stick con delle sacchette trasparenti in cui raccogliere l’urina, bagnare la punta dello stick e quindi, effettuare il test. Inoltre, questo articolo vanta un’alta affidabilità (circa il 99%).

Insomma, dopo tutte queste considerazioni, risulta ormai chiaro che i sintomi del primissimo periodo della gravidanza possono essere variabili e facilmente fraintendibili. Quindi, se rimaniamo in una situazione di dubbio amletico circa l’eventuale ritardo del ciclo, la nausea che ci attanaglia e tutti gli altri disturbi ad essi correlati, la scelta più saggia da fare resta quella di non considerare solo i sintomi ma di effettuare un vero e proprio test di gravidanza, seguito quindi una visita dal medico di fiducia.

Scritto da Claudia D'Agostino

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