Chi era Aldo Fabrizi: curiosità e vita privata dell’attore e regista

Aldo Fabrizi è un attore che ha saputo adattarsi a vari ruoli nella sua carriera cinematografica. Con la sua famiglia ha avuto un rapporto difficile.

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Aldo Fabrizi è stato un attore importante per il cinema italiano, soprattutto nel dopoguerra. Molto versatile, ha interpretato ruoli in commedie, lavorando ad esempio con Totò, ma anche film drammatici, ad esempio il capolavoro del Neorealismo “Roma città aperta”. Aldo Fabrizi si è cimentato, inoltre, anche con la regia, la produzione e la sceneggiatura: un artista a tutto tondo.

Aldo Fabrizi

Nato a Roma nel 1905, Aldo Fabrizi vive una difficile infanzia: nato da famiglia povera, dopo la morte del padre deve contribuire al sostentamento della numerosa famiglia. Nonostante ciò, Aldo riuscì ad esprimere la propria vocazione artistica, riuscendo a pubblicare una raccolta di poesie in romanesco che recita anche in teatro. Sempre in piccoli teatri interpreta ruoli macchiettistici, vestendo ironicamente i panni di personaggi emblematici della romanità, ad esempio il bigliettaio e il vetturino. In seguito al successo in questo ambito, forma una sua compagnia teatrale.

Aldo esordisce al cinema affiancando Anna Magnani, nei film “Avanti c’è posto” e “Campo de’ fiori” nel 1942 e nel ’43. Importantissima la sua interpretazione nel film di Rossellini “Roma città aperta“, nel quale interpreta il personaggio di Don Pietro Pellegrini, ispirato alle figure di due sacerdoti realmente esistiti e uccisi durante l’occupazione nazista di Roma.

Molti lo conoscono però soprattutto per i suoi ruoli comici, che prediligerà sempre nella sua carriera: collabora con artisti della comicità italiana come Totò e Peppino De Filippo in pellicole quali “Guardie e ladri”, “Totò contro i quattro” oppure “Signori, in carrozza!” e “Accadde al penitenziario”. Iconica sarà anche la sua interpretazione nel film di Ettore Scola, “C’eravamo tanto amati“, per il quale vince un Nastro d’argento.

Nel 1988 Aldo Fabrizio vince il David di Donatello alla carriera. Viene inoltre insignito del titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Oltre al cinema e al teatro, si cimenta anche nella regia, sceneggiatura e produzione: ad esempio nel film “La famiglia Passaguai” e nel seguito “La famiglia Passaguai fa fortuna”. L’attore muore a Roma nel 1990, a 84 anni per insufficienza cardiaca.

Vita privata

Aldo Fabrizi ha avuto sempre al suo fianco la cantante di varietà Beatrice Rocchi, altimenti nota come Reginella. Con lei ha avuto due figli gemelli, Massimo e Wilma. Il rapporto tra i coniugi non è stato sempre facile, anche a causa dei tradimenti di Aldo. Resta vedovo nel 1981, quando muore la moglie. Il figlio Massimo ha scritto un libro, pubblicato nel 2007, che racconta del rapporto tra lui e il padre e rivela dei retroscena inediti sulla vita della famiglia Fabrizi. In “Aldo Fabrizi, mio padre“, non emerge la bonaria figura alla quale siamo abituati pensando a Aldo Fabrizi, ma anche la figura di un uomo severo e ombroso. Nel libro si dice anche come Aldo Fabrizi sia stato sempre un grande critico nei confronti dei suoi colleghi, attori e registi. Ad esempio è famoso il suo rapporto molto difficile sul set con Anna Magnani.

Aldo Fabrizi non è l’unico ad aver intrapreso la carriera cinematografica in famiglia. Infatti la sorella Elena, nota come Sora Lella, è stata anche lei un’attrice che ha lavorato in film molto importanti. Ricordata da molti nella sua performance in “Bianco, rosso e Verdone” nel quale interpreta la vispa nonna Teresa. Famosa è anche la sua trattoria a Roma, gestita oggi dai nipoti.

Scritto da Alice Sacchi

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